Attenzione questa è una metafora e serve per far capire.
La stampante ha una cartuccia che serve per stampare.
Quando la cartuccia si scarica l’utente mette una cartuccia nuova e nel programma che gestisce la stampante setta erroneamente la cartuccia appena inserita come “usata”.
Quando cercherà di stampare qualcosa la stampante si fermerà dando il messaggio: ”Cartuccia scarica.”
Pur essendo la cartuccia nuova !
Il software della stampante non è capace di leggere la reale condizione della cartuccia in quanto si fida ciecamente di ciò che l’utente ha erroneamente implementato nel suo programma di gestione.
La cartuccia è carica ed il suo software di gestione la legge invece come vuota !!.
Il software non vede e non può vedere la reale condizione della cartuccia dovendosi fidare ciecamente di ciò che (sbagliando !) gli ha detto l’utente.
Facciamo un salto.
Il software implementato nella coscienza dei bambini nel corso dell’imprinting infantile si fida di ciò che gli comunica e gli insegna (ed altro non potrebbe fare) quell’ambiente parentale e perciò se “l’insegnamento” è sbagliato o incompleto quella coscienza non vedrà e non potrà riconoscerà la reale natura dell’individuo.
Il quale vivrà perciò una vita aliena e lontana da sé.
Ci sarà bisogno quindi di un altro insegnante che implementi nella coscienza un nuovo software che butti via quello di prima e che sappia insegnare a questa coscienza ciò che l’individuo realmente è.
Che le fornisca tutte le informazioni circa la sua reale natura .
Questo insegnante è il Sé dell’individuo stesso e le sue lezioni sono i sogni da interpretare.
Chi non è potuto andare, non per sua scelta purtroppo, a questa scuola elementare nell’infanzia è diventato e rimarrà un individuo dissociato da sé.
Siamo grossi animali con inserita nella scatola cranica un potente computer biologico che funziona presumibilmente con un linguaggio binario il quale a seconda delle informazioni implementate nella infanzia sarà in grado di costruire una nuova Cappella Sistina ma anche un nuovo Hitler.