Raccontino scritto da un bambino di una decina di anni:

“Il bambino che nel raccontino si chiama Giovanni scivola in un tunnel buio e profondo.Invano i suoi compagno cercano di aiutarlo a venire fuori.

Nel tunnel Giovanni incontra una quantità di elfi e gnomi e un vecchio gli regala una soada lunga 40 centimetri nella cui elsa sono incastonati diverse pietre prezioso.Il bambino continua il suo cammino tra i tanti elfi e gnomi fino a che un elfo corre verso di lui chiedendo  aiuto perché la sua casetta è andata a fuoco.

Giovanni accorre e dalla casetta in fiamme esce un drago che sputa fuoco.

Giovanni allora lo uccide trafiggendolo in gola con la sua spada .

Infine Giovanni ritorna alla sua casa.”

Il racconto ripropone una quantità di simboli che tutti insieme  disegnano un progetto completo di crescita psichica:

Dapprima il confronto con l’inconscio ed i suoi contenuti, poi la consegna alla sua coscienza, da parte del Sé,  del fallo (cioè della capacità di capire di sé, lo sviluppo della funzione intuizione nella coscienza)  (la spada lunga 40 centimetri con la preziosa elsa) .

Infine dopo il percorso tra i vari contenuti dell’inconscio il confronto vittorioso con il complesso di castrazione (il drago che sputa fuoco).

Con questo raccontino per nulla infantile l’inconscio del bambino svela alla sua piccola coscienza il percorso da compiere per diventare psichicamente adulto e cosciente di sé.

Nasce anche un’altra considerazione.

Il racconto è frutto della immaginazione creativa , frutto di fantasia ma è anche vero.

L’apparente ossimoro si spiega grazie al linguaggio simbolico il quale sposta il piano della comprensione dall’opera fantastica alla realtà.

Non alla realtà sensibile ma ad una realtà molto più importante e cioè la realtà psichica.

Una realtà che possiamo ben definire realtà uno declassando la realtà sensibile a realtà due.

Realtà due che per gli esseri umani è, e non può che essere, una derivazione obbligata della realtà uno.

Il linguaggio simbolico è perciò una specie di trasduttore , una specie di ponte grazie al quale si passa da una apparenza che può apparire insensata ad una realtà ricchissima e tutta da scoprire.

Il segreto per passare su quel ponte magico è sviluppare la seconda intelligenza cioè la capacità intuitiva.

Lo sviluppo di questa funzione psichica dovrebbe essere la prima materia di insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado .

Naturalmente prima bisognerebbe vincere le resistenze e le paure di coloro che dovrebbero aiutare a sviluppare quella funzione nei bambini dato che prima essa dovrebbe essere sviluppata in loro stessi.

Ne troverebbe giovamento la salute mentale degli abitanti del pianeta prima che la follia omicida contro gli altri esseri umani, contro gli animali e contro l’ambiente travolga la vita di ogni suo abitante.

 

 

 

 

Torna alla home page    Torna all'indice 11 (anno 2015)