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In ogni società esistono sistemi di idee e di concetti consolidati e strutturati che definiscono ciascun campo di conoscenza .
Questi sistemi di idee e di concetti diventano ben presto patrimonio comune di ogni membro di quella società nel senso che essi vengono inconsapevolmente introiettati da ciascuno di essi.
Così come l’ambiente parentale infantile (le sue configurazioni psichiche prevalenti) impongono ai nuovi nati configurazioni psichiche emulative rispetto a quelle dominanti in quell’ambiente così in ogni campo di conoscenza le resistenze mentali prodotte da quei sistemi concettuali inconsapevolmente introiettati tentano di imporre la immutabilità di quei sistemi concettuali contro ogni possibilità di un suo mutamento od ampliamento.
Coloro che sviluppano idee e concetti diversi ed eterodossi rispetto a quel sistema consolidato vengono semplicemente definiti pazzi in quanto produttori di idee definibili in quel sistema come deliranti.
Il campo di conoscenza della psicoanalisi non fa ovviamente eccezione a questo principio ed i suoi sacerdoti, occhiuti custodi della ortodossia , sono ovviamente gli psicoanalisti , quale che sia il loro indirizzo o corrente di appartenenza.
Paradossalmente, ma a quanto pare nemmeno tanto, ciò accade in una scienza che propugna il mutamento come regola fondamentale di ogni possibile crescita psichica.
Naturalmente in ciò c’è un motivo. L’accettazione acritica di un qualsiasi sistema di idee consolidate e socialmente accettate fonda identità a loro volta consolidate che rendono l’individuo integrato ed accettato in quell’ambito sociale.
E, com’è evidente, per mutare quel sistema di idee consolidate bisogna accuratamente restarne fuori.
Per inciso:
La malattia mentale infantile (ed in generale il suo quadro sintomatologico) è il grido impotente e terribile , la protesta estrema del bambino o della bambina contro un sistema parentale oppressivo (inconsapevolmente oppressivo) nonché brutalmente omologante che gli impedisce uno sviluppo psichico normale cioè una crescita psichica nella direzione del riconoscimento della sua reale natura umana .
Al prezzo, incredibilmente sottovalutato anche a livello scientifico, della sua omologazione psichica a quell’ambito parentale , peraltro come si è detto più volte assolutamente incolpevole ed inconsapevole.
(Sinteticamente: microsocietà ed adattamento “sociale” contro Natura umana ed adattamento a sé stessi) .