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Racconta un amico un episodio di parecchi anni fa:
“Viene in visita presso una struttura statale periferica , struttura la quale gestisce grossi appalti pubblici, il direttore generale di una Direzione Generale del Ministero, la quale a sua volta gestisce appalti pubblici per parecchi miliardi di euro.
Il Direttore generale e il dirigente della struttura periferica la sera vanno a cena a casa di un funzionario di medio livello (il cui stipendio era di circa 2000/2500 euro) il quale vive in una villa lussuosissima, lussuosamente arredata, costata presumibilmente qualche milione di euro.
All’uscita dalla cena il Direttore Generale rivolgendosi al suo dirigente periferico osserva:
- Non mi dà tanto fastidio il fatto che uno rubi tanto quanto l’ostentazione.”
L’osservazione è assolutamente illuminante.
In un paese serio quel Direttore Generale avrebbe ordinato al suo dirigente , all’uscita dalla cena , quanto meno di trasferire quel funzionario di medio livello in Sardegna dato che era di tutta evidenza che quel funzionario si stava divorando tra mazzette e appropriazioni indebite mezzo stato.
Invece no.
L’osservazione è illuminante , considerata la fonte da cui proviene, in quanto ci dice che la corruzione ed il malcostume nel settore dei pubblici appalti è in questo paese endemico e strutturale .
E ci dice anche che corruzione e malcostume prosperano alla grande in quanto hanno coperture tacite e complici ad ogni livello, anche il più elevato, della pubblica amministrazione.
E se quel funzionario di medio livello poteva impunemente rubare milioni di euro quanto poteva rubarne tutta, o quasi tutta (ci sono anche molte persone oneste) , la filiera dirigenziale sù sù fino al Ministero ?.
Dal chè ovvie ricadute sul costo degli appalti pubblici e sul debito pubblico.