Quando si vive una esperienza nel corso della infanzia (ma non solo) , quale che essa sia, ciascuna esperienza suscita, evoca dall’inconscio una emozione a tale esperienza pertinente.
Emozione che tenta di raggiungere la coscienza e perciò la percezione da parte dell’ego.
Se però la coscienza (soprattutto la coscienza infantile) è inconscia rispetto alla libido il quid di energia, di libido appunto , di cui è costituita quella specifica emozione viene subito rimossa o viene ad essa impedito l’accesso alla coscienza stessa.
Come si già osservato il motivo concomitante di questa rimozione o censura che dir si voglia è la salvaguardia della integrità della coscienza stessa , della piccola coscienza del bambino: Una emozione troppo intensa (e l’infanzia è troppo spesso densa di emozioni intense e laceranti) potrebbe danneggiare quella fragile coscienza in corso di formazione.
La rimozione della emozione (o più propriamente del quid di energia, di libido, che la costituisce rimane si radica nell’inconscio e in esso si accumula insieme a tutte le esperienze/emozioni/ precedenti e successive.
L’inconscio via via sempre più sovraccarico tenta (sempre , costantemente, per tutta la vita) di liberarsi di tale sovraccarico trasformando quella energia/emozione/esperienza in una rappresentazione simbolica cioè il sogno.
Interpretando il significato di quel sogno insieme ad esso entrerà (finalmente) nella coscienza anche la carica libidica della quale quella emozione/esperienza era portatrice.
Emozione/esperienza che il più delle volte è dolorosa.
Il processo però contribuirà ad arricchire il patrimonio libidico ed informativo della coscienza che rielaborerà il tutto aggiornando la propria configurazione (ed a cascata:la Persona, la personalità, la consapevolezza e quant’altro) e ciò grazie a quella new entry.