A quanto dicono il cervello umano alla nascita è predisposto per percepire i suoni e quando nell’età scolare si impara a leggere esso , grazie alla sua plasticità , profondamente si modifica sia fisicamente che intellettualmente .
Ciò significa che la fase assolutamente iniziale della costruzione della coscienza infantile , la fase cioè dell’imprinting infantile nel corso della quale si costruiscono grazie alla parola cioè ai suoi suoni i suoi primissimi costrutti , precede l’età scolare.
E’ quindi in questa fase che l’imprinting infantile costruisce ciò che sarà la sorte dell’adulto nella direzione della dissociazione da sé oppure nella direzione di uno sviluppo psichico adulto nel quale la coscienza riuscirà ad integrare in sé l’immagine del Sé dell’individuo.
Quando si parla di “terapia della parola” (la psicoanalisi) occorre ricordarsi di ciò.
In quanto in quella primissima fase della vita i suoni percepiti dalla coscienza del bambino ed in primo luogo le parole espresse dall’ambito familiare, saranno parole “performanti” cioè parole che invereranno in quella coscienza ciò che esse SIGNIFICANO.
Quelle parole, quei suoni ed i comportamenti espressi dall’ambito familiare infantile cioè il linguaggio che quell’ambito esprime in quella fase della vita del bambino e soprattutto i significati che esso veicola scriveranno nella coscienza infantile, inizialmente una pagina bianca, la storia del suo futuro, il progetto coatto di ciò che egli potrà e dovrà vivere.
Nella fase dell’imprinting si costruiranno i recinti , i limiti, le catene , le spine di quella futura esistenza .
Oppure i grandi prati erbosi aventi come limite l’orizzonte nei quali essa potrà liberamente spaziare.