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Ad un certo punto di questo scritto molti saranno colti da irrefrenabile riso ed incontenibile allegria .

E sono molto lieto di poter donare alle loro grigie vite un attimo di gioia.

Tranquilli, vi avviso io quando dovrete cominciare a sbellicarvi dalle risa.

Ci sono cinque modi per trattare l’energia nucleare.

 

Il primo modo , purtroppo, è la bomba atomica.

In grado come ci ha insegnato Hiroshima e Nagasaki di spazzare via l’intera vita sul Pianeta se utilizzate in modo massivo.

E gli arsenali nucleari del Pianeta hanno abbastanza bombe atomiche per farlo come minino  tre o quattro volte.

 

Il secondo modo sono le centrali nucleari.

Le quali trasformano quella energia in energia elettrica .

Utilizzi benefici a meno di imperizia , impreparazione, ecc. cosa che scatena eventi tragici e terribili tipo Cernobyl.

 

Il terzo modo è quello sperimentale degli acceleratori di particelle tipo CERN.

 

Il quarto modo è quello della biochimica dei viventi i quali nutrono le loro cellule grazie a quella energia (i citocromi c, ecc.) e che quindi può ben considerarsi l’energia fondamentale della vita.

Dato che inoltre ogni cellula degli organismi viventi è a sua volta composta dalle particelle elementari della materia.

 

Ed eccoci al quinto modo.

E qui le persone tristi (quelli che una canzone definisce “coloro che non vanno per mare e non sanno nulla”  , in altre parole le persone solo razionali o iper razionali *) potranno finalmente trovare un briciolo di allegria e perciò possono cominciare a ridere.

Il quinto modo con cui trattare l’energia nucleare è, ebbene sì (e giù risate a crepapelle),  la psicoanalisi.

La quale tratta e si raffronta con l’energia nucleare dell’inconscio , con questo magma indefinibile, trasformando (pensate un po’!) , grazie alla interpretazione intuitiva dei sogni,  quella energia in significati ed energia che risana, muta ed arricchisce la coscienza.

Significato ed energia (se si vuole si può anche chiamare libido tanto non cambia nulla) del simbolo onirico sono inestricabilmente ed intrinsecamente legati esattamente come i fotoni e le onde elettromagnetiche della luce , come la massa degli elettroni e  l’onda elettromagnetica che ne veicola l’energia.

Come qualsiasi altro fenomeno fisico costituito da quel dualismo inestricabile.

Grazie all’interpretazione intuitiva dei simboli onirici un quid di quelle informazioni/significati e di quell’energia muta ed arricchisce le coscienze malate e rese tali da incolpevoli infanzie e da altrettanto inconsapevoli ed incolpevoli ambiti parentali infantili.

Una parte di quella energia , in quello "strano" modo trasformata,  attinge , per altra via, la realtà sensibile e crea eventi reali chiamati “fenomeni di sincronicità”.

Che non sono una cosa della psicoanalisi ma fenomeni della vita del vivente.

Ogni volta che un processo terapeutico del profondo viene messo in atto si tratta e ci si raffronta con quel magma (i vulcani qui sono solo una metafora) per indirizzarlo in modo benefico e costruttivo.

Se quei processi non sono in atto l’energia ed i significati dell’inconscio che non hanno neppure potuto iniziare il processo di crescita e sviluppo della coscienza, cui erano geneticamente predestinati, “scaricano” la loro energia nelle infinite forme di espressione e di rappresentazioni simboliche  chiamate (da quelli di prima ,”che non vanno per mare e non sanno niente”) sintomi , patologie, eventi  talora purtroppo drammatici o perfino tragici.

Cose che sono un altro modo, spesso doloroso o tragico,  di “sognare”, di rappresentare in forma simbolica ciò che la coscienza non ha potuto integrare in sé dai sogni nella forma del significato e della corrispondente energia.

Proprio così: ”La vita es sueño”, come aveva ben capito Calderon de la Barca.

L’energia nucleare , e quì non c’è bisogno della psicoanalisi per capirlo tanto ce lo dice già la storia,  può alimentare ed arricchire in molti modi la vita dei viventi ma può anche, in un’altra infinità di modi , danneggiarla gravemente e perfino distruggerla.

E qui abbiamo finito di  ridere.

(*) Come diceva A. Einstein in uno dei suoi famosi 32.453 aforismi ( che ben conoscono i cultori della materia): "Tutti gli esseri umani sono intelligenti ma molti di essi sono assolutamente asintomatici"

 

 

 


 

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