Prometeo, antico dio della mitologia greca , è amico degli uomini .
Grazie a questa amicizia egli ruba il fuoco agli dei per donarlo agli uomini.
Per questo suo atto di generosità subisce la punizione di Zeus il quale lo incatena ad una rupe affinchè un’aquila divori il suo fegato.
Di notte il fegato si rigenerava rendendo perciò continuo il suo supplizio.
L’antico mito, come tutti i miti, è una antica rappresentazione la quale però è utile anche oggi per capire proprio dell’oggi.
Dell’oggi psichico ovviamente.
Esso metadice che il confronto con l’inconscio e la conoscenza dei suoi contenuti (il rubare il fuoco agli dei) non è gratis ma comporta invece il pagamento di un un pedaggio , un prezzo da pagare.
La progressiva integrazione nella coscienza dei contenuti dell’inconscio, dei suoi significati latenti che l’interpretazione intuitiva dei sogni rende esplicita, muta profondamente lo sconnesso equilibrio che l’imprinting infantile ha costruito nella psiche dell’individuo e questo mutamento, questa serie di mutamenti, coinvolgono non solo la coscienza , non solo ,l’inconscio, non solo la personalità nel suo complesso ma anche, talora pesantemente, la fisicità e forse perfino la biologia dell’individuo.