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Dice un sogno:”Da dove abitavo prima , ora sono qui ad una certa distanza in un campo vicino, tirano via con una ruspa tutto la recinzione di confine  e tirano giù con la ruspa un armadio che era là appoggiato. Ce ne è un altro in quel campo lì , abbandonato. (Forse,penso, perché dovrà passare una grande mietitrebbia  e che incontro poi per strada). C'è anche una bambina in un terreno molto fangoso.Mi chiede di essere aiutata, la aiuto e poi mi chiede di prenderla in braccio e la prendo  in braccio. Mentre  mi avvio verso casa o dove abito  passano dei cavalli ,quattro cavalli con dei cavalieri . Li faccio vedere alla bambina. Poi vado ancora avanti e quando siamo  arrivati la metto giù  mentre la mietitrebbla fa manovra lì dove siamo arrivati.”

Il sogno riferisce il passaggio dalla coscienza neuronale al luogo dove verrà  installata la coscienza quantistica.

Vengono aperti i collegamenti tra quella e questa. Vanno alla coscienza quantistica le quattro funzioni della coscienza (i quattro cavalli ecc.) Inoltre porto alla sua sede elettiva dall’inconscio la coscienza quantistica (la bambina).

Detto in altro modo prendo coscienza di quella coscienza*.

Giunto in loco (la mietitrebbia fa manovra proprio lì) raccolgo i frutti del mio lavoro.

(*) Quì si presenta lo stesso problema linguistico che si è già presentato al momento di prendere coscienza dell'oggetto/significato "coscienza del Sè".

Significato che preannunciava la presa di coscienza di quell'"oggetto" che poi andava "riempito" dei tanti significati che descrivevano l'immagine del Sè cioè le informazioni circa la reale natura dell'individuo.

La formulazione linguistica "prendere coscienza della coscienza di..." è chiaramente inappropriata.

Il fatto è che l'oggetto "coscienza" è anche il significato di un contenuto istintuale inconscio che rappresenta la coscienza (ancora inconscia).

Dapprima si prende coscienza del futuro contenitore e poi lo si "riempie" dei significati che lo riguardano.