Com’è noto le gatte vengono fecondate anche da due maschi diversi per cui quando partoriscono espellono due sacche placentari con cuccioli di due varietà diverse i quali sono portatori dei geni delle due diverse varietà paterne.
L’ultima cucciolata della gattina Cicci era composta, tra gli altri cuccioli, da un maschietto che molto assomiglia ad una varietà di gatti di grossa taglia e molto pelosa definita norvegese e da una femminuccia minuta e nerissima.
Fatti adottare gli altri cuccioli i due cuccioli diventano grandi compagni indivisibili di giochi, di lotte e di avventure.
Un giorno accadono due eventi.
La gattina Cicci, in stato avanzato di gravidanza, decide che è ora di svezzare definitivamente i due cuccioli , i quali occasionalmente ancora venivano leccati ed allattati dalla madre, per cui ogni volta che i due si avvicinano vengono scacciati .
In quelle stesse ore a causa di uno scontro con altissime strida tra il maschietto Olaf ed un enorme gattone bianco che bazzica nella zona la femminuccia nera scappa, sparisce e non si capisce più dove sia andata a finire.
A partire da questi eventi, si deve presumere entrambi dolorosi e luttuosi per il gattino Olaf, egli sviluppa un particolare comportamento:Ricerca più frequentemente di prima la compagnia e le coccole del suo padrone e quando si accuccia sulla coperta morbida la pesta ripetutamente con le zampe anteriori finchè non si acquieta.
Il comportamento, com’è evidente, richiama alla mente il “pestare” che i cuccioli fanno con le zampe anteriori sulla pancia materna quando vengono allattati allo scopo , si presume, di sollecitare la produzione e l’espulsione del latte dal seno.
Nel caso in esame il “pestare” la coperta da parte di Olaf è chiaramente un comportamento di tipo rituale evocatorio e compensativo.
Il lutto, e si presume la sofferenza, generata dal distacco definitivo dalle cure materne nonchè dalla sparizione della sorellina compagna di giochi hanno provocato nella psiche di Olaf una ferita.
Il rito compensatorio ed evocativo ripetuto più volte richiama presumibilmente alla sua piccola coscienza ricordi ed emozioni gradevoli e gratificanti che lo spingono ad acquietare ed a remotivare la sofferenza del lutto.
Noi possiamo anche immaginare (ed è una interpretazione possibile) che negli umani le coazioni a ripetere siano delle specie di riti di tipo compensatorio ed evocativo ed hanno lo scopo di rassicurare la coscienza che è investita, per un qualsiasi motivo, da una condizione di tensione o di sofferenza .
E’ facile immaginare che il lutto principale e prevalente che la coscienza dissociata deve costantemente elaborare e remotivare sia la perdita di sé o meglio la impossibilità di radicarsi nei contenuti dell’inconscio e del proprio Sé.
Lutto continuamente rinnovellato e rinnovato dalle pulsioni istintuali dell’inconscio o a causa dei sogni notturni che per tutta la vita tentano di richiamare quella coscienza dissociata ai suoi doveri inevasi verso la crescita psichica o a seguito di eventi reali sincronici miranti allo stesso scopo.
P.S.:Il comportamento rituale del “pestare” si ritrova frequentemente anche nei gatti adulti e probabilmente assolve la stessa funzione rituale e consolatoria quanto avviene sulle superfici morbide (farsi le unghie sul divano).Sulle superficie dure (per esempio la corteccia degli alberi) serve invece anche ad eliminare il guscio cheratinico delle vecchie unghie per esporre all’uso le nuove unghie ricresciute.