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La maggiore o minore gravità dei sintomi non ci dice della maggiore o minore gravità della psicopatologia “sottostante”  ma piuttosto della minore o maggiore capacità di adattamento compensativo della coscienza a quella condizione di psicopatologia.

Il sintomo, con la sua carica simbolica rappresentativa di un qualche significato del Sé,  espone insistentemente alla coscienza dell’individuo proprio quel  significato che la coscienza stessa pervicacemente rifiuta e rimuove da sé.

 

 

 

 

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