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Nella cucina si avverte un cattivo odore e la massaia spruzza dappertutto uno spray profumato ed il cattivo odore sparisce.
E per qualche minuto si avverte un buon odore di aria di montagna e poi sparisce anche quello.
Cosa è successo ?.
I neuroni olfattivi nel naso dapprima hanno percepito un mutamento: Da nessun odore a cattivo odore (da 0 a 1).
Permanendo per qualche minuto quello stato le microparticelle che producevano quel cattivo odore lentamente si sarebbero depositate al suolo e dopo qualche minuto, non essendo intervenuta nessuna variazione di odore, esso non sarebbe stato più percepito.
Ma si sa come sono le massaie!.
E gli spruzzi dello spray introducono nell’aria delle nuove microparticelle con un nuovo odore, stavolta gradevole, e le cellule olfattive registrano il mutamento.
E dopo qualche minuto il buon odore non si sente più.
Non c’è motivo di pensare che i neuroni olfattivi funzionino in modo diverso dai neuroni cerebrali.
Sono tutte cellule a due stadi e funzionano tutte nello stesso modo.
E quando durante l’imprinting infantile pervengono a quei neuroni, ancora verginelli, informazioni che fanno schifo essi registrano il mutamento (da 0 a 1) e memorizzano l’informazione.
L’imprinting infantile di solito prosegue per tutta l’infanzia e talora per tutta l’adolescenza.
E ad ogni espansione della coscienza, dovuta al crescere della età, nuove informazioni da schifo attingeranno quei neuroni.
Ed infine la coscienza dissociata si acquieta per quello che è.
Ma non si acquieta nè mai si acquieterà la reale natura dell’individuo negata, repressa e castrata da quella coscienza dissociata da sé.
Succede un giorno che, grazie ad una terapia o altro, una nuova informazione attinga quella coscienza.
Una informazione diversa ed opposta a quella memorizzata in quel, in quei neuroni: Un significato del Sè.
Un vero e proprio scandalo, una vera e propria rivoluzione.
E le vecchie informazioni da schifo, a rischio di sfratto, resistono disperatamente.
E talune di esse per resistere meglio si somatizzano e producono dolore e sofferenza.
Quei neuroni, e l’individuo inconsapevole, scalciano ed urlano pur di non mutare.
Non riuscendo a capire, non potendo capire che quei mutamenti sono per il bene e la salute dell’individuo stesso.
Si badi bene.
Se si racconta ad un malato/a di tumore che la terapia analitica può aiutarlo a guarire da quel tumore potenzialmente mortale nulla cambierà in quelle ottuse resistenze al mutamento.
Talora e spesso nemmeno a livello di razionalità cosciente.
Tanto perverse sono le difese di quella coscienza dissociata nel difendere il proprio status quo, la propria malattia mentale e gli effetti perversi che essa determina sulla patologia potenzialmente mortale dell’individuo.
(scritto il 13/12/23)