Se si osservano i miti , i corpi mitologici di qualsiasi popolazione del mondo , sia che essa appartenga all’Africa, all’America del Sud o del Nord sia che appartenga all’Asia o all’Europa , si nota che questi corpi mitologici , siano essi antichissimi o siano essi coevi all’oggi, descrivono i loro contenuti con un unico comune linguaggio :il linguaggio simbolico ,il linguaggio dei simboli.

E se si riuscisse , cosa del resto non impossibile, ad interpretare ciascuno di quei linguaggi mitologici si scoprirebbe che ogni corpo mitologico a suo modo racconta una sola grande storia.(Eraclito fr. 6:”…Il Discorso è comune. Ma i più vivono come avendo ciascuno una loro mente.”).

Rappresenta cioè in forma simbolica lo sviluppo in tutto o in parte del processo di crescita psichica.

Processo di crescita ripetutamente negato e represso, censurato e castrato in ogni epoca ed in molte popolazioni umane.

E continuamente perciò l’inconscio ripropone anche in quelle forme , anche con quei linguaggi , la sua storia , i suoi bisogni, i suoi desideri.

Ripropone continuamente, come del resto fa nei sogni di ciascuno, il bisogno della vita interiore di realizzarsi nella coscienza iniziando e completando quel processo di crescita psichica, geneticamente predeterminato, al quale ciascun essere umano è destinato.

Processo che parte dai geni di ciascuno e che attraverso la funzione onirica e grazie alla funzione intuizione ambisce alla sua realizzazione nella coscienza.

Troppo spesso vanamente, troppo spesso fallendo il suo scopo a causa delle potenti schermature della coscienza stessa.

Insomma il linguaggio simbolico dell’inconscio è universale ed è atemporale, nel senso che percorre ogni spazio ed ogni tempo umano.

I linguaggi simbolici non sono gli unici linguaggi ad avere queste caratteristiche di universalità.

Anche i linguaggi musicali che si esprimono grazie alle note hanno la stessa caratteristica .

Tanto che si può ben pensare che i linguaggi musicali siano rappresentazione a livello sensibile dei linguaggi simbolici dell’inconscio.

 

 

Torna alla home page    Torna all'indice 11 (anno 2015)