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Primo.
Racconta uno un suo ricordo di gioventù:
Sulle colline dietro la sua casa abitava una famiglia con dei figli piccoli, famiglia alla quale era morto da poco un bambino,
Un giorno il padre torna a casa e sente uno dei bambini implorare la madre:”mettine uno solo per favore , uno solo”.
Entra e vede la donna che cerca di introdurre in una narice del figlio una forbice, una varietà di scolopendra.
Con una sedia colpisce ed uccide la donna.
Dissotterrato il bambino che era morto da poco l’autopsia rivela nel cervello del bambino quattro o cinque di quegli animaletti morti.
Nessuno sa il racconto corrispondesse a verità oppure no.
Il fatto che un individuo adulto racconti , assolutamente convinto che sia vera, una cosa del genere già svela il senso del racconto .
Il quale è ,in di tutta evidenza, una orribile rappresentazione del complesso di castrazione materno (o in altri casi paterno) e dei suoi effetti perniciosi.
Secondo.
Uno racconta un suo ricordo da bambino:
Sua nonna aveva un gatto.
Il quale gatto un giorno, mentre lei stava cucinando un pollo sul focolare, con destrezza afferrò il pollo portandolo fuori per mangiarselo in pace.
Al suo rientro la nonna dà una bastonata al gatto talmente forte da fargli schizzare fuori dalla cavità cranica il globo oculare.
Anche qui nessuno sa se l’episodio sia vero o meno.
Il fatto che uno lo racconti dice che esso ha un senso.
Ed il suo significato dice degli effetti del trauma sulla coscienza dell’individuo .
Un trauma che acceca, che rende cieco quanto meno su una delle due funzioni inferiori, la funzione intuizione.
Terzo.
In un documentario tedesco si vede un povero maiale VIVO contro la cui pelle un bruciatore butta fuoco.
Lo scopo dichiarato dell’esperimento (sic) sarebbe quello di verificare la resistenza al fuoco della cotenna della povera bestia.
Si vede poi il ricercatore (un umano che ci fa vergognare di appartenere a questa specie , una bestia crudele e feroce che è la specialità di taluni membri di questa specie) il quale offre al povero animale una ciotola di acqua che quello avidamente, quasi gratamente , beve.
Quì il senso di questa tortura disumana chiamata esperimento è il fatto che solo individui i quali coltivano inconsapevolmente nella loro psiche monumentali complessi di castrazione possono essere in grado di infliggere queste terribili sofferenze ad esseri viventi senzienti.
Quale che sia lo scopo dell’esperimento .