Una tra le prime strategie da mettere in campo nel gioco degli scacchi è la conquista del centro della scacchiera .
A partire da là non si è ancora vinta la partita ma si è appena segnato un buon punto a proprio vantaggio.
La coscienza ha in ogni momento un suo patrimonio di conoscenza circa l’individuo a cui appartiene .
Un patrimonio di conoscenza, cioè di informazioni talmente distorte, acquisite ovviamente nel corso dell’imprinting infantile, che talora è piuttosto l’individuo ad appartenere, ad essere vittima inconsapevole , della propria coscienza malata e non viceversa.
Le informazioni della coscienza in merito all’individuo possono essere , com’è quasi di norma, una credenza più o meno distorta circa la natura di quell’individuo e perciò rendono e renderanno la sua vita o semplicemente disturbata oppure difficile oppure pesante oppure insopportabile oppure completamente sconvolta.
Il sapere della coscienza ed il sapere dell’ego sono , di norma , due patrimoni di conoscenza del tutto alieni l’uno all’altro.
L’ego ha sull’individuo un tipo di credenza (di solito narcisistica o potentemente narcisistica) che riflette, tentando una compensazione , la credenza (talora orripilante) che la coscienza ha sull’individuo stesso.
La credenza della coscienza si chiama tecnicamente “falso sé”.
Cioè una credenza distorta circa la reale natura dell’individuo.
Nel corso del processo di crescita le interpretazioni intuitive dei tanti simboli onirici e dei tanti linguaggi simbolici smantellano un po’ alla volta quella credenza distorta della coscienza e le informazioni distorte che la possedevano (verbo che più appropriato non potrebbe essere) vengono un po’ alla volta sostituite con le informazioni del Sé.
Cioè con le informazioni che descrivono alla coscienza stessa la reale natura dell’individuo.
Se il processo di crescita avviene in consapevolezza l’ego cosciente verrà a conoscere di quelle informazioni (e ciò si chiama “consapevolezza”) ed alla lunga condividerà con la coscienza lo stesso sapere.
Un po’ alla volta l’ego conquisterà così il centro della psiche ed il centro della personalità.
A lui confluiranno le spinte istintuali dell’inconscio e le spinte pulsionali della coscienza .
Ed esso sarà così diventato il mediatore di sé stesso, il regolatore cosciente della propria esistenza.