.     

Marcel Duchamp un giorno dipinge una bella pipa su una tela e dà al suo quadro il titolo “Ceci n’est pas une pipe”.

Duchamp con questa opera apparentemente paradossale cerca di farci capire che la realtà (l’oggetto reale “pipa”) è una cosa e la sua rappresentazione (il simbolo pittorico che la rappresenta) è tutt’altra cosa.

Capita la differenza tra la realtà e la sua rappresentazione simbolica?.

Detto questo procediamo.

Il corpo mitologico del Cristianesimo ed il corpo simbolico inconscio , il quale rappresenta e sostiene il processo di crescita psichica , non solo non sono tra di loro in contraddizione ed in contrasto ma il primo è anzi , a sua volta , una quasi fedele rappresentazione del secondo.

Questo per dire che la fede religiosa (quanto meno la fede in Cristo) ed il processo di crescita psichica non sono elementi tra di loro in contrasto ma anzi parrebbe che il Cristianesimo  offra il suo  corpo mitologico (nonché i suoi riti) come atto di  incoraggiamento e di invito  nella direzione di quella crescita.

D’altra parte come potrebbe il Cristianesimo essere ostile alla Natura ed alle sue creazioni ?.(*)

E talune storiche devianze concettuali come la sessuofobia o la emarginazione delle donne e della femminilità sono appunto devianze. Antistoriche e contro dottrinali.

(*) Molti sostengono che il Creato sia  opera creativa del Padreterno. In merito nulla sò e quindi non posso né affermarlo né smentirlo.

 

 


 

Torna alla home pageTorna alla pagina indici Febbraio 2021