Com’è noto G.C. Jung iniziò a formulare la teoria della sincronicità (in breve: nello arco temporale accade un evento psichico che ha lo stesso significato di un evento fisico reale nell’ambito).

Successivamente con W. Pauli (premio Nobel per la fisica grazie alla scoperta del fenomeno chiamato principio di Pauli o principio di esclusione) egli cominciò a pensare che i fenomeni psichici ed i fenomeni fisici sincronici fossero sottesi da meccanismi e processi attinenti alla fisica della particelle elementari.

Idea nient’affatto balzana dato che gli esseri viventi sono un ammasso di sistemi di atomi e molecole con una certa densità immersi in un mare di altri atomi e molecole gassose (che chiamiamo aria) in contatto con altri sistemi della stessa densità (che chiamiamo esseri viventi) e in contatto di ancora altri sistemi di particelle elementari a più alta densità che chiamiamo oggetti inanimati.

Cosa succeda nella interazione tra questi sistemi sostanzialmente simili nella loro natura profonda è lasciato alla immaginazione o ad ipotesi di teorie come quella abbozzata da Pauli/Jung.

Partendo da questa ipotesi cerchiamo di approfondire.

Un individuo proietta su un animale domestico un suo contenuto inconscio e nel corso di un processo di mutamento della sua psiche si rende conto che ad un determinato suo evento psichico corrisponde sincronicamente un determinato comportamento dell’animale che sostanzialmente ha lo stesso significato dell’evento psichico che ha appena vissuto.

Una specie di fenomeno di sincronicità, in realtà qualcosa che definirei “induzione di comportamento” in quanto coinvolge esseri viventi..

Lascerei alla definizione di “fenomeno di sincronicità” ogni fenomeno che coinvolga sia esseri viventi tra loro sia esseri viventi ed oggetti inanimati.

Come possono accadere questi fenomeni ?.

Possiamo  immaginare che l’evento psichico sia nella sua realtà profonda un cambio di stato di un certo gruppetto di neuroni ed a livello ancora più profondo un cambio di stato di un corrispondente gruppetto di atomi e molecole che quei neuroni compongono.

Possiamo ancora immaginare che questo cambio di stato in questo sistema di atomi consenta il rilascio di un certo quid di elettroni che attraversando il sistema generale delle particelle vada a colpire l’animale “bersaglio” mutando la stato di un particolare sistema di atomi cerebrali e costringendo ad un mutamento di comportamento l’animale.

Rammento che gli elettroni non veicolano solo energia ma anche informazione (essi infatti provengono da specifiche orbite atomiche e hanno un certo spin , cioè veicolano informazioni che nel linguaggio proprio delle particelle elementari provocano taluni mutamenti di stato nel bersaglio piuttosto che altri.).

Allargando il discorso lo stesso fenomeno avviene tra eventi psichici ed oggetti inanimati essi pure composti da sistemi di atomi e molecole.

E questa è una specie di spiegazione di tipo causale e piuttosto elementare.

Esiste un’altra spiegazione che ingloba quella appena esposta ed è la teoria quantica (della azione-comunicazione permanente a distanza, dell’effetto tunnel, ecc..Per esempio un elettrone sta a Pechino ed un altro appartenente allo stesso atomo sta a New York.Cambia lo spin dell’elettrone di Pechino e non si capisce come cambia anche lo spin dell’elettrone che sta a New York.).

Chiudo con un aneddoto:

W. Pauli era considerato l’attila dei laboratori scientifici di fisica. Ogni volta che lui appariva all’orizzonte di un laboratorio di fisica (ricco tra l’altro di delicati strumenti di vetro) qualcuno di questi oggetti si rompeva fragorosamente.

Tant’è che si era giunto al punto che i fisici dei laboratori quando sapevano che sarebbe arrivato in visita in quel laboratorio mettevano al sicuro gli strumenti più delicati e costosi.

Poteva W. Pauli , che era stato in analisi da Jung, non pensare come potessero avvenire questi fenomeni a distanza che così intensamente si trovava a vivere ?.

Se passiamo a cercare di capire i fenomeni di sincronicità alla lice delle teorie quantistiche dovremmo immaginare che il proiettare sull’oggetto non è solo un fenomeno psichico fantasmatico ma che la proiezione “trasferisce” particelle elementari (protoni, elettroni ?)  dell’individuo all’oggetto.

Di conseguenza ciò che accade negli atomi dell’individuo accade sincronicamente anche nelle particelle “correlate” attestate nell’oggetto.

Naturalmente a questo punto si può immaginare, fantasticare, delirare qualsiasi cosa.

Perciò è meglio fermarsi qui.

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