L’animale da cucciolo viene addestrato ad utilizzare la propria istintualità al fine della sopravvivenza.

E se ciò non avvenisse esso non potrebbe sopravvivere nel suo ambiente naturale.

Esso però di quegli istinti è totalmente dominato e ad essi e solo ad essi rispondono i suoi comportamenti.

Nell’animale uomo il cucciolo, o più propriamente la sua coscienza, viene addestrato dall’ambiente parentale infantile, grazie all’imprinting, ad utilizzare la sua coscienza per controllare la propria istintualità allo scopo di potere esercitare quella che è una tra le caratteristiche dell’essere umano:la propria capacità di scelta.

Addestramento della coscienza che poco alla volta sprofonda nell’inconscio e diventa schema determinatore di ogni comportamento.

L’imprinting ha una natura plurale.

Può addestrare la coscienza ad un azzeramento totale dell’istintualità (e una tra le tante conseguenze possibili è l’esaltazione compensativa della intelligenza razionale = l’umano troppo umano) fino all’assoluto non addestramento della coscienza stessa che diventa perciò assolutamente incapace di controllare l’istintualità  rendendo perciò l’individuo vittima assoluta dei propri istinti e capace di ogni ferocia e crudeltà = l’l’homo homini lupus.

Dall’umano troppo umano all’umano/animale feroce c’è tutta la gamma sia della normalità possibile sia delle nevrosi e psicopatie possibili.

 

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