C’è nel cortile, tra le altre, una gattina piuttosto carina ma anche alquanto scontrosa.

Mangia il cibo che le si offre ma scappa via terrorizzata non appena l’uomo si avvicina.

Nel corso di qualche mese l’animale ha imparato a riconoscere chi le offre il cibo ha cioè sviluppato un certo adattamento all’ambiente reale qui ed ora.

Dopo un po’ anziché fuggire precipitosamente socchiude più volte le palpebre alla vista dell’uomo dando con ciò un segnale se non di amicizia quanto meno di accettazione.

Rimane tuttavia inavvicinabile.

Passa un po’ di tempo e finalmente si riesce con molta calma a sfiorarle la testa e perfino a carezzargliela.

In questa occasione la gattina emette un particolare mugolio tra il patetico e l’aggressivo e mentre le si carezza la testa , cosa che evidentemente accetta , mostra nello stesso tempo la faccia della ferocia mostrando i denti  e soffiando .

Da una parte si manifesta perciò la pulsione della coscienza che ha ormai sviluppato un buon adattamento all’uomo e spinge l’animale ad accettare la carezza mentre dall’altra parte l’istinto la spinge a quelle  manifestazioni di ferocia.

Quel particolare mugolio parrebbe essere la manifestazione di un disagio provocato da queste spinte comportamentali contraddittorie,  segno di un conflitto tra adattamento ed istinto ,tra coscienza ed inconscio.

Passando all’ambito umano l’imprinting infantile ha la funzione di insegnare e far sviluppare alla coscienza del bambino e dell'adolescente  un adattamento al suo essere animale sociale, adattamento che implica la capacità di controllo della sua istintività.

Se le azioni dell’imprinting saranno troppo feroci e repressive si strutturerà nella psiche infantile un complesso di castrazione ed una condizione dissociativa.

Se al contrario quell’imprinting fallirà il proprio scopo nella direzione dell’adattamento sociale si strutturerà un individuo con comportamenti asociali, incapace di controllare la propria istintività, e per esempio  potenzialmente propenso a comportamenti criminali e/o omicidiari.

C’è ovviamente una terza via.

Un ambiente parentale infantile che ha sperimentato in sé (seppure inconsapevolmente)  un completo o un parziale percorso di crescita psichica incoraggerà , ancora inconsapevolmente , un analogo percorso di crescita psichica nella psiche dei bambini del proprio ambito .

 

 

 

 

 

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