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Leggendo Marie-Louise von Franz (allieva di Jung) forse si capisce meglio cosa intendesse Jung con il concetto di archetipo.
L’archetipo altro non sarebbe che il contenuto istintuale inconscio il quale si rappresenta nel simbolo onirico.
Se questo simbolo viene malamente interpretato o interpretato solo superficialmente quel contenuto istintuale continuerà a determinare la coscienza , le credenze , le idee ed i comportamenti dell’individuo distorcendone la visione del mondo e della realtà.
Quel contenuto istintuale del SUO inconscio continuerà perciò ad influenzare “archetipicamente” la vita di quell’individuo.
Il problema è sempre quello.
I ragazzini delle scuole medie hanno sviluppato fino ad un certo livello la loro funzione razionale (la loro intelligenza razionale) e perciò capiscono le equazioni di secondo grado.
I giovani e le ragazze che vanno all’Università e studiano analisi matematica capiscono cosa sono gli integrali e le equazioni differenziali.
Il loro professore di matematica, che ha studiato per più anni, capisce e disserta sulla Trasformata di Fourier (che io non so che cacchio sia).
E ciò in quanto la mia funzione razionale non si è sviluppata fino al livello di poterla capire (e per inciso nemmeno mi interessa).
Quindi è solo questioni di esercizio della funzione , esercizio che aiuta e potenzia continuamente il suo sviluppo.
Lo stesso è per la funzione intuizione.
Quella di Freud era a livello prossimo allo zero (basta leggere”L’interpretazione dei sogni” considerato suo testo fondamentale (sic)).
La funzione intuizione di Jung era molto più sviluppata ma non abbastanza perché egli comprendesse di più dei suoi sogni e dei relativi simboli.
L’interpretazione dei simboli onirici è funzione diretta del livello di sviluppo della funzione intuizione.
Più essa si sviluppa, grazie all’esercizio, più approfondita sarà la interpretazione di quei simboli e più profondo sarà il significato in essi ritrovato.
Esattamente come per la funzione razionale di cui si è detto prima.
L’intelligenza razionale e l’intelligenza intuitiva sta tutta qua:Nell’esercizio che sviluppa la funzione.
Se ci si ferma alle elementari o a Freud è una cosa, se ci si ferma alle medie superiori o a Jung è un’altra cosa.
Se poi si va avanti fino all’Università ed al Master si riesce ad arrivare finalmente a prendere coscienza di sé.
Un processo di crescita psichica completo, non ostacolato dall’ambito familiare, dura nei bambini e nei giovani 18/20 anni.
Un processo di crescita psichica completo nell’adulto dura, tra terapia ed autoanalisi, esattamente lo stesso tempo.
N.B. queste considerazioni , lo capisco bene irritanti per alcuni , non derivano come potrebbe apparire da una botta di hybris o di paranoia.
Ad un buon livello di sviluppo della propria funzione intuizione può arrivare chiunque dopo la fine della analisi sia essa didattica o terapeutica.
A condizioni di sganciarsi quanto prima possibile dal proprio analista didatta e lavorare anni con grande costanza sui propri sogni .
Al di fuori di schemi precostituiti.
Un buon livello di sviluppo della funzione razionale ed una buona preparazione scientifica sono due difese minime per eventuali “scivolate” verso idee deliranti , teorie improbabili o parascientifiche, verso idee metafisiche , misticheggianti o filosofiche, verso visioni esoteriche.
Certo se l'obiettivo individuale è aprire uno studio di psicoanalisi e cominciare a guadagnare 100 euro. a seduta, un mese dopo aver concluso l'analisi didattica, ci si potrà continuare a gingillare per tutta la vita con il complesso di Edipo o con l'archetipo di Hermes.
E si tradirà se stessi ed il proprio Sè.
E si tradiranno , cosa ben più grave, le aspettative dei propri eventuali pazienti che vorrebbero uscire dalle gabbie mentali cui li hanno imprigionati la rispettive infanzie.
Ricordo che la laurea in medicina non è indispensabile in psicoanalisi e un laureato in medicina studia 6 anni più 4 di specializzazione . E comincia a guadagnare dopo più di dieci anni di studio.
In ogni caso però una laurea in materie scientifiche è indispensabile così come una buona preparazione culturale.
Per diventare un buon psicoanalista che riesca ad ottenere un indispensabile ottimo sviluppo della propria funzione intuizione probabilmente ci vuole più tempo, rispetto ad una specializzazione in medicina.