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Riferisco di un ennesimo fenomeno di sincronicità per rilevarne una singolarità.
Da qualche tempo usavo un tablet per le ricerche , per prendere appunti , ecc.
Qualche mese fa di colpo non funziona più.
Lo porto dall’assistenza e quando vado a ritirarlo funziona.
Passano un paio di giorni e muore un’altra volta.
Lo riporto dalla assistenza e il responso è che non c’è più nulla da fare.
Generosamente mi restituiscono la somma pagata per la prima riparazione.
Metto il tablet in un cesto riservandomi di buttarlo tra i rifiuti RAEE.
Passano un paio di mesi e la mia attenzione viene ripetutamente attirata verso il cesto.
Penso che si tratti della solita pulsione della coscienza verso l’ordine e non ci faccio caso.
La cosa però diventa insistente e fastidiosa.
Allora prendo il tablet e tanto per provare lo metto sotto carica e comincia a caricarsi.
Lo accendo e funziona perfettamente.
Si trattava ovviamente di un fenomeno di sincronicità quando ha smesso di funzionare e si tratta ancora di un fenomeno di sincronicità ora che funziona un’altra volta.
Ma la cosa interessante è l’attiramento dell’attenzione della coscienza verso un fenomeno di sincronicità del quale non potevo avere nessuna conoscenza.
E comprendo anche il perché di questo fenomeno.
I fenomeni di sincronicità nella realtà sensibile accadono quando un nuovo evento psichico, portatore di un certo significato, avviene nella psiche stessa.
Il fenomeno di sincronicità corrispondente va a rappresentare nella realtà sensibile lo stesso significato di quell’evento psichico.
L’attenzione della coscienza in quel caso viene attirata verso un fenomeno di sincronicità (il tablet ha ripreso a funzionare) ancora non percepito in quanto il corrispondente evento psichico nella coscienza (avente lo stesso significato) aveva già attinto la coscienza stessa e quindi era esso che muoveva l’attiramento dell’attenzione verso (l’ancora sconosciuto) fenomeno di sincronicità.
E attirava l’attenzione verso di esso al fine di completare il processo di presa di coscienza di quel significato nella coscienza percettiva.
Ed allora che significa il disturbo dell’attenzione in taluni ragazzi affetti di autismo?.
Significa che la coscienza percettiva è attinta da una quantità di contenuti istintuali (dei quali non capisce e non può capire i significati) e che perciò continuamente essi attirano l’attenzione del ragazzo/a su oggetti continuamente diversi nel disperato tentativo di trovare l’oggetto/significato che la aiuti a chiudere il cerchio della presa di coscienza.
Ma quando mai può trovarlo se essa stessa non sa cosa cercare (in quanto non può capire i significati dei contenuti inconsci che l’hanno attinta)?
Quindi essa è compulsivamente agitata ed azionata in quella ricerca spasmodica generata dalla libido significativa che l'ha invasa.
In questi casi se si conquista la fiducia del ragazzo/a il transfert ed il controtransfert dell’analista (il cui inconscio sia stato completamente svuotato) possono contribuire a mutare nella direzione della crescita psichica quella coscienza grazie alla conseguente acquisizione di un minimo di capacità intuitiva .
Questo in teoria . Ed in pratica?.