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A. Rileggere Lorenz mi fece capire come mai le persone sensate alzassero le mani con un gesto d’orrore: per negare che esistesse una cosa come la natura umana e ribadire che tutto deve essere appreso.

Pensavano che il «determinismo genetico» minacciasse gli impulsi liberali, umani e democratici a cui l’Occidente dava ancora importanza.

Erano consapevoli anche del fatto che gli istinti non si possono selezionare: Bisogna prenderli in blocco.

Non potevi far entrare Venere nel Pantheon e sbattere la porta in faccia a Marte. E quando accettavi il «combattimento», il «comportamento territoriale» e «l’ordine gerarchico», ti trovavi di nuovo nelle pastoie della reazione ottocentesca.

In “Il cosiddetto male” fu il concetto di Lorenz* di combattimento «rituale» a entusiasmare i guerrieri della Guerra Fredda.

Ne dedussero che le superpotenze devono per forza combattere, perché combattere fa parte della loro natura; tuttavia, forse, teatro dei loro bisticci poteva essere qualche paese povero, piccolo, preferibilmente privo di difese – proprio come due cervi scelgono per i loro scontri un pezzo di terra di nessuno.

Il Ministro della Difesa americana, mi hanno detto, ne teneva sul comodino una copia con le sue annotazioni.

Gli uomini sono il prodotto della loro situazione, e la cultura condiziona tutto ciò che dicono, pensano o fanno.

I bambini sono traumatizzati dagli avvenimenti della loro infanzia; le nazioni dalle crisi della loro storia.

uomini?.

 

B.Per Pascal gli istinti sono: «ragioni del cuore di cui la ragione non sa nulla». E per un reazionario credere nelle «ragioni del cuore» non è proprio di nessun conforto – semmai il contrario!

(*) Da ciò che ha scritto Lorenz si è capito perché avesse forti simpatie per il nazismo?.

Da Bruce Chatwin - Le Vie dei Canti.

 continua

                                     (scritto il 15/12/23)

 

 

 

 

 

 


 

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