Naturalmente si potrebbe essere portati a pensare , in questo molto influenzati dalle sclerosi freudiane, che la gran parte degli atteggiamenti sessuofobici, in moltissime forme presenti e con diversi livelli di intensità in ogni società umana, siano solo fini a sé stessi.

Magari si possono aggiungere, per darne una qualche se non giustificazione almeno motivazione, argomentazioni di tipo religioso, storico, politico e quant’altro.

In realtà la sessuofobia diffusa è solo uno strumento , un mezzo , un grimaldello per il raggiungimento di uno fine molto più importante.

La sessuofobia è il mezzo principale per inibire, paralizzare e bloccare definitivamente ogni possibile processo di crescita psichica , ogni possibile seppur modesto mutamento psichico.

E partendo da qui ogni possibile altro mutamento in ogni campo possibile.

Lo scontro, il conflitto primario, non è perciò tra sessuofobia e sessualità ma tra complesso di castrazione e processo di crescita psichica.

Anzi meglio :tra conflitto di castrazione ed il proprio Sé, tra conflitto di castrazione (e conseguenti dissociazioni, infantilismi, narcisismi e nevrosi e patologie mentali di varia specie e natura) e l’individuale, personalissimo , esclusivo  Sé dell’individuo (ed insieme al suo inconscio, al suo ego, alla sua individualità, alla sua potenziale maturità psichica, ecc.).

Da questo conflitto primario, epocale, forse perfino universale nasce il tutto.

Esso non è la madre ed il padre di tutti i conflitti ma è il conflitto che ogni madre ed ogni padre porta in sé e porta, come dote avvelenata e velenosa, ai propri figli.

In secula seculorum.

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