A voler banalizzare, allo scopo di far capire al colto ed all’inclita (sforzo, rispetto ad entrambi , di solito disumano quanto pressoché inutile) si potrebbe dire che la perenne lotta dell’uomo è la lotta quella contro il suo computer mentale o più propriamente contro le informazioni di merda che a quel computer sono state propinate dall’ambiente parentale infantile.
Lo si dice anche in informatica: garbage in garbage out.
Se metti immondizia in un computer (o nella psiche infantile) uscirà immondizia.
Lo stesso dicasi della coscienza umana curata dal nostro individuale computer neuronale.
Se hanno immesso in essa immondizia il comportamento dell’individuo non potrà che essere da immondizia.
La lotta non è però propriamente tra l’individuo e il suo computer mentale in quanto egli per sviluppare quella lotta deve inevitabilmente utilizzare quello stesso computer.
Tale computer però spesso non ha una particolare funzione, il software, l’attrezzo adatto per portare fino in fondo quella lotta.
Non ha, o ha poco sviluppata in sé, la funzione intuizione che è il potentissimo applicativo per demolire le informazioni immondizia del falso sé sostituendole con le informazioni del proprio Sé.
La lotta di cui si è detto è la lotta delle lotte e tutte le altre sono solo emulazioni necessitate di questa lotta fondamentale per la vita umana.
Esse sono simulacri rappresentativi cioè rappresentazioni della lotta in sé.
Lotta che ha da tempo un nome e si chiama psicoanalisi.