Il nuovo venuto, pur  con la sua predisposizione psichica geneticamente predisposta per una condizione dissociativa (ma aperta ad ogni altra possibilità offertagli dall’ambiente),   trova invece un ambiente parentale favorevole alla crescita psichica completa fino alla coscienza di sé.

Ambiente che sollecita la sua psiche nella direzione di quella  crescita.

Incontrando , anche qui, una opportunità genetica in questa direzione.

Ed il bambino/a cresce psichicamente fino a diventare cosciente di sé anche se non in consapevolezza.

Altro caso.

L’individuo dissociato e nevrotico va finalmente in terapia.

Nello studio del psicoanalista incontra un ambiente psichico che non ha mai conosciuto.

Incontra un ambiente psichico appartenente ad un individuo psichicamente adulto, cosciente di sé e di sé consapevole.

Ambiente psichico che incoraggia quella coscienza malata verso una nuova esperienza: l’esperienza, mai da essa sperimentata, della crescita psichica.

Anche qui assecondando una predisposizione genetica  orientata a quella crescita.

Quale che sia il destino genetico (almeno a livello psichico) dell’individuo è sempre l’ambiente che ne determina la direzione in un verso piuttosto che in un altro.

Si dovrebbe perciò presumere che il codice genetico abbia in sé (almeno per quanto riguarda lo sviluppo psichico , ma forse non solo) ogni possibilità predeterminata di sviluppi psichici possibili.

E dipenderà dall’ambiente psichico parentale il tipo di orientamento che esso darà inconsapevolmente ad un tipo particolare di sviluppo psichico possibile piuttosto che ad un altro nei confronti del nuovo venuto.

Orientamento che farà sviluppare la coscienza e la psiche del nuovo venuto ad immagine di quell'ambiente.

 

 

 

 

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