E’ probabile che un giorno si scoprirà che nel codice genetico esiste un genoma del mutamento che presiede e comanda ogni mutamento fisico dell’individuo a partire dal suo concepimento nonchè ogni possibile mutamento psichico quando si riesca a riattivare il processo di crescita psichica.
Si scoprirà pure forse che questo genoma o un suo qualche vicino di casa registra a feedback ogni mutamento intervenuto nell’individuo mantenendone memoria per la successiva generazione futura .
Ciascuno è ovviamente libero di credere a ciò che vuole come per esempio che la crescita psichica dipenda da un qualche dio , dall’inconscio collettivo o dalla pipa di S. Freud.
Io sono libero perciò di credere che le informazioni/ significati che vengono rappresentati in forma simbolica nei sogni e che descrivono (che tentano di descrivere in ogni modo possibile) alla coscienza la reale natura dell’individuo, cioè il suo Sé, abbiano come fonte il codice genetico dell’individuo stesso.
E sono altresì libero di credere che il linguaggio onirico che esiste a questo scopo è esattamente il linguaggio che assolve la stessa funzione in ogni specie animale che abbia la capacità di sognare.
In ogni specie animale tranne a quanto pare che nella maggior parte degli esseri umani avendo quest’ultimi perduto la capacità di insegnare alle coscienze infantili della loro specie la capacità intuitiva (lo strumento mentale per interpretare i propri sogni) capacità che è con ogni probabilità assolutamente innata nelle altre specie animali.
Il motivo è che la crescita psichica, ed il riconoscere sé stessi da parte della coscienza, è assolutamente indispensabile per sopravvivere nell’ambiente naturale mentre per gli esseri umani è assolutamente indispensabile, per sopravvivere nell’ambito parentale infantile che può essere mille chilometri lontanissimo da qualsiasi ambiente naturale adattarsi quell’ambiente.
Si può concludere che la distanza tra la credenza del falso sé e la reale natura dell’individuo (il suo Sé) è esattamente la distanza intercorrente tra l’ambito familiare mentalmente distorto e un teorico “ambiente naturale” .
Ed il cosiddetto “buon selvaggio” non c’azzecca assolutamente niente.