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(Con buona pace degli individui iperrazionali che se non si adeguano perderanno per sempre il treno della evoluzione).

Racconto perciò una storia di gatti .

Nella quale si è lentamente, spontaneamente, naturalmente e SIMBOLICAMENTE  rappresentata una ben altra storia (La vicenda sintetica  di un processo di crescita psichica).

E perché ciò possa avvenire nella realtà sensibile ci vuole pazienza, accoglienza, bontà e carità. E non bisogna respingere, cacciare, censurare, negare.

Inizia la storia quando una dozzina di anni fa mi sono trasferito in questa piccola casa in mezzo ai campi in un piccolo paese.

E trovo ad accogliermi una giovane gatta che mi è rimasta accanto da allora.

Passa del tempo e diversi altri gatti che vanno e vengono, che vanno talora dolorosamente (la strada trafficata è di fronte al giardino) e si intrecciano con altre storie (Talune riferite nel corso del lavoro).

Arriva poi un cucciolo di gatta che svezzata dalla madre, subito sparita, si è insediata spontaneamente in casa.

Dopo un pò arriva un maschio randagio il quale trova conveniente anche lui insediarsi in casa.

Infine una grassa gatta multicolore (che assomiglia più ad una marmotta che ad una gatta) che prima veniva solo di notte a mangiare e poi ha deciso che le era più comodo nascondersi in casa e dal  suo rifugio "segreto"  (dorme su una sedia sotto il tavolo) da lì  uscire per cibarsi.

E sono quattro! (Il numero delle quattro funzioni della coscienza del Sè.).

Ultimo viene a cibarsi in casa un grosso gatto di una vicina che cerca cibo ed affetto.

Si nutre, si prende una carezza e sparisce.

E con questo siamo alla rappresentazione simbolica del transfert e del controtransfert e del "nutrimento" verso "l'esterno"  fornito spontaneamente a coscienze disperate e prive di sè.

                                      (scritto il 15/12/23)

 

 

 

 

 

 


 

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