Detto così sembrerebbe una banalità, basterebbe , si potrebbe credere , guardarsi allo specchio.
Non è così semplice.
La percezione del proprio corpo , sconta nella coscienza gli stessi schemi distorsivi che la coscienza applica alla percezione del Sé, cioè alla percezione di ciò che è realmente l’individuo.
Schemi distorsivi frutto ovviamente di un imprinting infantile distorcente.
A causa di quella distorta percezione del proprio corpo , frutto malato come si è detto da una percezione distorta della coscienza, l’individuo si ammazza di diete, di esercizi fisici e peggio ancora di trattamenti di chirurgia spesso terribilmente invasivi.
E’ come se la coscienza avesse una specie di filtro che orienta la percezione del proprio corpo solo verso i suoi difetti estetici (veri o presunti che siano) rendendo ciechi verso gli aspetti esteticamente apprezzabili.
Ed allora via con quella massa di interventi costosi, faticosi, talora pericolosi nella convinzione sbagliatissima che tutto quella fatica potrà allineare la percezione del proprio corpo ad una specie di modello ideale che non si riesce nemmeno a capire da dove provenga.
Mentre invece è quella percezione distorta che occorre cambiare allineandola alla realtà del proprio essere.
Che detto in un altro modo equivale a dire che occorre accettarsi per ciò che nella realtà fisicamente si è.
E se e quando ciò avverrà si potrà scoprire che in realtà non si è poi nemmeno tanto male.