.     

L’avversione che le popolazioni benestanti o addirittura ricche  o ricchissime hanno portato alla riforma sanitaria del presidente Obama negli U.S.A. e l’ostilità largamente manifestatasi in Italia nei confronti del reddito di cittadinanza , un reddito di sostegno a persone indigenti, fa intravedere una ostilità preconcetta dei ricchi e dei benestanti nei confronti del miglioramento della condizione dei poveri.

Non si tratta semplicemente di egoismo sociale.

Non solo almeno.

E’ come se i ricchi desiderassero più o meno inconsapevolmente che i poveri rimanessero nella loro povertà , nella loro indigenza , nella loro sofferenza  come se ciò fosse una sicura garanzia per la conservazione del loro benessere.

La cosa ha radici psichiche profonde.

I contenuti strutturatisi nella coscienza (i ricchi) si sentono continuamente minacciati dalla pressione esercitata dai contenuti energizzati dell’inconscio ed in esso segregati (i poveri).

E quei contenuti della coscienza , segreganti se non addirittura castranti,  a ben ragione si sentono minacciati da quella pressione.

Se infatti i contenuti istintuali dell’inconscio riuscissero a raggiungere la coscienza spossesserebbero i tanti contenuti del falso sé che infestano la coscienza stessa.

Ma si tratta come si vede di un problema di blocchi psichici e di dissociazione da sè.

Sarebbe perciò il caso che i ricchi guardassero nel loro intimo e lasciassero in pace i poveri ed i loro bisogni e coloro che quei bisogni cercano di alleviare.

Ricordando che se la pentola a pressione comincia a superare una certa pressione interna il rischio è di una esplosione disastrosa.

In psicoanalisi queste “esplosioni”  si chiamano intrusioni psicotiche e nelle società invece si chiamano rivoluzioni.

 

Torna alla home pageTorna alla pagina indici Marzo 2019