4/11/09

In morte di Claude Lévi-Strauss.

A 100 anni di età è morto Claude Lévi-Strauss, grande antropologo. Verrà ricordato come il padre dello strutturalismo.

Questo lavoro che procede ormai da quasi dieci anni non avrebbe avuto nemmeno inizio se non avessi letto nel tempo quasi tutta l’opera di questo antropologo ed in particolare i  libri base sui quali si fonda lo strutturalismo e cioè “L’uomo nudo, “Il crudo ed il cotto”, “Le origini delle buone maniere a tavola” e “Dal miele alle ceneri”.

Qual'è stata la grande intuizione di Lévi-Strauss?. Attraverso lo studio e l’analisi di grandi cicli mitologici appartenenti a culture diverse, in particolare del Sud America, egli ha individuato nei miti che compongono questi cicli delle strutture che accomunavano miti appartenenti a cicli e a culture diverse.

Come mai era possibile che miti appartenenti a culture distanti tra di loro geograficamente, culturalmente e temporalmente potessero avere cosi tante similitudini strutturali?

Noi sappiamo che ogni essere umano di questo pianeta ha un comune patrimonio genetico che guida la formazione dell’embrione e la sua crescita fisica, “costruendolo” in ogni parte del mondo ed in ogni tempo con le caratteristiche fisiche che lo fanno riconoscere come appartenente alla specie umana.

I miti appartenenti e prodotti da ogni cultura ed in ogni tempo ci dicono qualcosa di simile.

Ci dicono che esiste in ogni essere umano in qualsiasi tempo un patrimonio comune inconscio che si esprime in forme culturali che sappiamo (grazie a Lévi-Strauss) avere strutture che li accomunano e che sono tutte manifestazione simboliche e perciò rappresentative di quel patrimonio comune inconscio.

A questo patrimonio comune C.G. Jung ha dato un nome :Inconscio collettivo.

I miti in ogni tempo ed in ogni cultura sono quindi “grandi sogni collettivi” nei quali ciascuna cultura in ogni tempo si riconosce e che di ogni cultura rappresentano simbolicamente la comune natura psichica profonda.

A questo patrimonio comune inconscio è dovuta la “costruzione” non del corpo ma bensì di quella sovrastruttura non organica che chiamiamo psiche umana.

Ed ovviamente di ciascuna parte di essa:la componente psichica dell’inconscio, l’ego , la coscienza.

Sovrastruttura non organica che funziona nello stesso modo in ogni essere umano ed in ogni tempo esattamente come funziona nello stesso modo in ogni essere umano ed in ogni tempo il suo organismo.

Grazie all’inconscio collettivo è possibile , in risposta alle infinite diversissime sollecitazioni ambientali che subisce il bambino e l’adulto, la costruzione di ogni tipo di funzionamento della psiche sia dei tipi di funzionamento che si possono convenzionalmente definire come tipi di funzionamento normale sia dei tipi di funzionamento definibili come funzionamenti patologici ai diversi livelli.

Ciò in quanto l’inconscio collettivo è la memoria psichica collettiva del genere umano che raccoglie in sé ogni possibile pattern di struttura psichica così come costruitisi nelle infinite diversissime esperienze dell’uomo in ogni tempo.

E’ così oggi determinati ambienti costruiscono uomini che hanno la struttura psichica  di un perfetto troglodite (anche se costui indossa correttamente giacca e cravatta) oppure la struttura psichica di un perfetto inquisitore (anche se non accende roghi ma vorrebbe tanto farlo).

Nel nostro tempo i moderni corpi mitologici sono costituiti dalle rappresentazioni collettive  formulate dalle religioni, dai cicli cinematografici e mediatici. Ed i miti così prodotti sono analizzabili nella loro struttura esattamente con le stesse tecniche utilizzate da Lévi-Strauss nei suoi lavori.

Essi sono ovviamente anche interpretabili allo scopo di individuare i significati inconsci che tali moderne mitologie vogliono comunicarci.

 

 

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