22/1/10

Il pianista ed il suo pianoforte

Che significa essere alienati da sé?

Che significa quando la coscienza ignora il Sé ed i contenuti del proprio inconscio ?

Che significa quando la coscienza priva del modello di riferimento che il proprio Sé è in grado di fornire costruisce come può una protesi più o meno approssimativa di quel Sé diventando così vittima e preda dell’archetipo del falso sé?

Usiamo una metafora.

Immaginiamo di avere un meraviglioso pianoforte , uno dei migliori, uno strumento dal suono pressoché perfetto.

Immaginiamo che questo strumento sia il proprio corpo, la propria totalità, il proprio Sé.

Immaginiamo che al pianista che deve usare e suonare questo meraviglioso strumento venga impedita questa possibilità.

Ma per sopravvivere è necessario che il meraviglioso pianoforte in qualche modo suoni.

Allora si costruisce una macchina (la coscienza dissociata) che in qualche modo sostituisca (malamente) il pianista e suoni come meglio può lo strumento.

Suonerà pochissimi pezzi e male.

Non sarà capace di usare tutte le potenzialità dello strumento e suonando con scarsa capacità farà dei danni al prezioso strumento.

E comunque la musica che produrrà (il comportamento dell’individuo) svelerà comunque che a suonare non è il pianista ma una macchina che si arrangia come può.

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