Parrebbe che l’energia libidica del sistema individuo possa essere investita (con un uso improprio rispetto a quello che dovrebbe essere il suo impiego normale) nel contribuire a mantenere nell’individuo l’equilibrio mentale (la condizione di apparente normalità) in situazioni psichiche patologiche manifeste o latenti.
Tali impiego improprio della libido la sottrarrebbe perciò al suo impiego normale e naturale nei vari quadranti ed organi del sistema individuo creando quindi condizioni favorevoli all’insorgere di patologie organiche , disfunzioni, sintomi e quant’altro.
Si comprende allora perché il sintomo espresso da una qualche patologia fisica abbia valore di rappresentazione per quanto riguarda il versante psichico in quanto esso si manifesta come dichiarando che la sua insorgenza è derivata dal fatto che l’energia libidica “spettantegli” gli è stata “sottratta” per essere investita “per necessità emergenziale” in quel versante.
E da ciò il fatto che il sintomo fisico vada a rappresentare simbolicamente un qualche problema psichico qualificandolo (come se il disinvestimento libidico dall’organo ed il suo contestuale investimento a livello psichico qualificasse ,”denominasse” quasi, sia pure in forma rappresentativa e simbolica, la propria destinazione .Esempio: mangio troppo ed ingrasso in quanto cerco di riempire in qualche modo un vuoto psichico , che mi è inconscio. In altri termini disinvesto da una funzione organica (per esempio la normale metabolizzazione del cibo e da qui il diventare obeso) per investire quel quid di libido nella mia problematica psichica inconscia, allo scopo di compensarla. Per cui l’obesità diventerebbe rappresentazione della problematica psichica che il suo deficit libidico è andato a compensare.