Sono , piacere e dolore vissuti come sentimenti intensi, due istinti fondamentali dell’inconscio.

Ed è facile presumere non solo umani.

Sono due forze antagoniste potenti ed indifferenziate nell’inconscio e dell’inconscio stesso.

Il piacere muove ogni spinta evoluzionistica quale che sia la sua forma.

Mentre il dolore respinge verso la regressione .

Tra queste due forze antagoniste gioca la vita del vivente.

La crescita psichica è sospinta nell’adulto (ma anche nel bambino/a quando l’ambiente parentale lo consente)  dalla leva del piacere anche se si sa (nel caso dell’adulto)  che è anche dolore ciò che  incontrerà lungo quella strada.

La stessa crescita psichica è però bloccata  e paralizzata nella coscienza infantile dal dolore causato in quella creatura dalla spinta regressiva , che l’ambiente parentale gli impone , verso la dissociazione e verso la castrazione.

Quel dualismo , piacere/dolore, è dualismo radicale, fondante e fondativo.

Talora nel rapporto tra partners (tra le rispettive coscienze), legati da un rapporto affettivo e sessuale, parrebbe valere la regola (detta crudamente) : Tu marito (maschio/pseudofiglio) -e viceversa-accetti di farti (psichicamente) castrare (accetti di farti confermare nella tua castrazione infantile) ed io (femmina/pseudomadre) -e viceversa- ti concedo un po’ di piacere sessuale.

L’offerta castrante talora traspare perfino come invito sessuale :Accetta di farti  castrare e dopo te la/lo do.

Questo accordo sotterraneo tra coscienze dei  partners  (poco importa qui il rispettivo genere)  rende il rapporto (che appare ma non è rapporto d’amore)  rapporto socialmente accettato e socialmente accettabile.

La rottura dell’accordo scatena talora nel partner , di solito il maschio, reazioni violente e perfino omicidiarie.

Partner  che si fa in questo caso cieco agente punente della violazione di quella  regola sociale inconscia,  socialmente accettata e socialmente fondativa.

 

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