Gli esseri umani , e probabilmente in una buona parte degli esseri viventi, funzionano grazie a due linguaggi.
Uno è il linguaggio digitale dei neuroni cerebrali il quale digitalizza tutto ciò che proviene dai sensi.
I moderni programmatori di computer non hanno inventato nulla .
Hanno solo scoperto il linguaggio digitale che funzionava nella loro testa ben prima che si inventassero i computer.
Il linguaggio del chiuso-aperto, dello zero-uno , del bianco-nero, del tutto-niente.
E questo è un mondo.
L’altro linguaggio è il linguaggio simbolico.
E questo è un altro mondo.
Il mondo che produce il linguaggio simbolico è ovviamente l’inconscio il quale induce tra l’altro emozioni e sentimenti.
Qui occorre precisare.
Tutti o quasi dicono di provare emozioni e sentimenti ma negli individui dissociati da sé la coscienza (in questo caso solo digitale) ha la capacità di produrre simil-sentimenti e simil-emozioni grazie alla sua sterminata capacità di emulazione.
La dissociazione rispetto ai contenuti istintuali dell’inconscio impedisce all’individuo di percepire “ciò che bolle in pentola” , ciò che si agita nel suo mondo profondo e la sua coscienza provvede allora a costruire delle pallide emulazioni, delle pallide copie di ciò che non conosce e che non ha mai conosciuto oppure, peggio , che crede di conoscere.
Con tutte le distorsioni che ciò comporta.
L’individuo il quale non ha esperienza delle emozioni e dei sentimenti indotte dal suo mondo profondo non può rendersi conto della natura emulativa delle sue false emozioni e dei suo falsi sentimenti in quanto non è mai stato messo in condizione di fare raffronti.
Si potrebbe pensare con ragione che tutto ciò che appartiene al mondo dell’inconscio graviti in aree diverse da quelle che funzionano con il linguaggio digitale dei neuroni.
Datosi che il linguaggio simbolico è linguaggio enormemente più complesso ed articolato rispetto a quello del mondo degli zero-uno.
Gli input energetici provenienti dall’inconscio “illuminano” tracce mnestiche della coscienza che si manifestano nel sogno sotto forma di simboli, di significanti, di “oggetti” che significano qualcosa appunto.
Ed essi veicolano appunto i significati prodotti da quel mondo profondo e misterioso.
Tanto che questo mondo è stato definito a volte parapsichico, metapsichico e quant’altro intendendo quasi che esso è dentro ma anche fuori della psiche.
Difficile definirlo.
Si possono fare solo spericolate congetture.