La coscienza percettiva è quella parte della parte della coscienza che gestisce la percezione sensoriale.
Riceve gli input da parte degli organi di senso ed in base ai suoi pattern, ai suoi modelli di riferimento, restituisce all’ego immagini, suoni, sensazioni olfattive ecc..
L’esistenza nella coscienza dei tanti patterns acquisiti dall’individuo nel corso dell’esperienza (e forse anche geneticamente) rende possibile all’ego di riconoscere ed identificare “l’oggetto” sensoriale che la sua coscienza gli offre.
Tanto per fare un esempio un individuo nato e vissuto in una qualche remota foresta del Borneo se un giorno incontrasse una automobile rombate fuggirebbe terrorizzato urlando al mostro.
Non che gli si possa dare del tutto torto ma egli non avendo mai sperimentata la possibilità di strutturare in sè il pattern “automobile” percepirebbe questo oggetto come qualcosa di sconosciuto e perciò di spaventoso.
Se la coscienza percettiva , il front-line tra l’individuo ed il mondo, ha ricevuto nel corso dell’imprinting infantile informazioni/significati distorti e distorcenti rispetto alla reale natura dell’individuo essa costruirà del Sé di quell’individuo , “oggetto” a questa coscienza in parte o del tutto sconosciuto, un modello artefatto ed artificioso.
La coscienza percettiva, che funziona come una specie di hub, distorcerà all’ego, conformemente a quel modello distorto , una visione distorta del mondo distorcendogli anche la percezione di essa.
Non solo.
La coscienza percettiva riceve dalla realtà una quantità di stimoli che come un hub appunto dirotterà, sulla base delle sue protesi del falso sé, verso obiettivi percettivi distorti.
La libido, l’energia psichica , potrà allora sovrailluminare una immagine piuttosto che un’altra e se l’investimento è molto forte far “vedere” all’individuo cose che nella realtà non esistono.
Egli vedrà e vivrà allora la sua allucinazione convinto della sua assoluta realtà.
La stessa cosa potrà succedere per ogni altro imput sensoriale (sento le “voci”, sento odori inesistenti , ecc..
La cosa interessa anche la sessualità.
La distorsione nell’indirizzamento della libido da parte di un hub distorto e distorcente potrà depotenziare in tutto o in parte la percezione erotica negli organi della sessualità primaria e potenziare invece quella percezione rispetto agli organi della sessualità secondaria o di qualsiasi altra parte del corpo.
E questa distorsione della percezione svelerà perciò stesso il livello di distorsione imposti dai costrutti del falso sé nella coscienza percettiva.
La cosa non riguarda solo i sensi.
Uno può fissarsi su una idea particolare , particolarmente “illuminata” da parte della deviazione della libido, e quella idea diventerà allora una idea di riferimento per quell’individuo.
Se l’investimento libidico su quella idea fosse particolarmente intenso e compulsivo ecco che quella idea diventerà e si manifesterà come una idea delirante.
Tutte queste devianze come del resto qualsiasi sintomo psicosomatico non sono senza senso.
Queste deviazioni, che l’individuo può anche non percepire come tali non avendo egli la possibilità di fare raffronti tra il vero ed il falso , sono a loro volta rappresentazioni simboliche che se riferite e correttamente interpretate possono svelare le corrispondenti distorsioni nella psiche individuale.
(Inciso: La terapia analitica e l'autoanalisi costruisce , grazie alla interpretazione dei sogni, nella coscienza un pattern complesso, un modello di riferimento , una immagine , un costrutto che simbolicamente viene definito "il Sè" , il modello del proprio Sè..
Se la coscienza non ha costruito in sè questo particolare pattern come fa riconoscere la reale natura dell'individuo ? .
Come potrebbe riconoscere che l'individuo "sottostante" è un maschio oppure una femmina ?
E se il suo falso sè , sulla base delle informazioni distorte arrivatele nel corso dell'imprinting, le facesse credere che l'individuo è una femmina mentre invece è un maschio e viceversa ?).