Il gatto sale sulla sedia e sentendo il morbido comincia ad “impastare il pane”.

Cioè comincia a premere alternativamente sul morbido cuscino con le due zampe anteriori.

Evoca ovviamente la stagione felice dell’infanzia durante la quale allattava al seno materno  e premeva alternativamente con le zampe anteriore sul ventre materno allo scopo di sollecitare l’afflusso del latte.

In uno stato , facilmente si presume, di assoluta beatitudine.

Quel comportamento evocativo del gatto adulto evoca con ogni probabilità quell’antica beatitudine.

Si può presumere che esso solleciti produzione di serotonina o simile nel cervello o che procuri alla coscienza del gatto un processo regressivo verso quella condizione infantile.

Possiamo solo presumerlo.

Ciò che è certo è che dopo quel comportamento il gatto lentamente si rilassa e dopo poco si addormenta.

I comportamenti evocativi che producono regressione ad una condizione di beatitudine non sono ovviamente solo dei gatti.

Le carezze ed i baci , per esempio, tra umani hanno quello scopo e qui, sì, ben sappiamo qual’è il risultato auspicato ed ottenuto grazie a quei comportamenti evocativi.

Di un certo tipo nei bambini e nelle bambine e di ben altra natura tra gli adulti.

La stessa funzione hanno le tecniche di rilassamento corporeo che operando sul rilassamento muscolare azionano in feedback processi rilassanti a livello di coscienza.

 

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