Il mito è riportato nel libro dei Giudici nell’Antico Testamento.Taluni lo definiscono un mito altri una favola per adulti.
Si tratta sicuramente di una mitologia che fonde in sé antichissime storie tramandate oralmente.
Parti di questo mito si ritrovano in varie religioni.
In sintesi Sansone nasce per volontà del Divino dotato di enorme forza e di un debole per le donne.
Attraverso varie vicende talune molto cruente con una gran quantità di uccisioni si accoppia con una prostituta Dalila alla quale dopo molte insistenze rivela il segreto della sua enorme forza.
Dalila, fattolo addormentare, gli rade i capelli poichè là era il segreto della sua forza.
Rendendolo perciò debolissimo.
Catturato ed irriso dai Filistei egli si fa condurre da un bambino alle colonne portanti del Tempio ed, essendogli in parte già ricresciuti i capelli, abbatte quelle enormi colonne facendo crollare il Tempio uccidendo perciò sé stesso e tutti i Filistei.
Uccidendo in un colpo solo più persone di quante non ne avesse ucciso nel corso della sua vita (e ne aveva ben ucciso una gran quantità).
Si da qui una sommaria interpretazione del mito di Sansone e si osserva che esso si attaglia molto bene come rappresentazione sia del superomismo sia del complesso di castrazione che quel carattere genera.
La castrazione originaria nella psiche (simbolicamente rappresenta con il taglio dei capelli ad opera della donna) parrebbe generare nell’individuo un desiderio di vendetta, di autodistruzione e un formidabile bisogno inconscio di un sacrificio collettivo.
Il principio di autodistruzione insito nel complesso di castrazione lo indurrebbe perciò ad agire nella sua totale inconsapevolezza sia l’autosacrificio sia il sacrifico collettivo, come terribile vendetta per i torti subiti .