Sottotitolo: “Il morto che trascina con sé il vivo”.
Il complesso di castrazione (e con ogni probabilità ogni c.d. complesso) è in buona sostanza un costrutto psichico , imposto alla coscienza infantile da un ambito parentale afflitto dallo stesso problema .
Costrutto psichico, il quale produce coazioni a ripetere, profondamente infisso nella coscienza e profondamente radicato nell’inconscio.
Tale coazione induce continuamente , nella assoluta inconsapevolezza dell’ego, comportamenti autolesionistici ed auto distruttivi che se non combattuti alla lunga portano alla distruzione (anche fisica, anche in forma suicidaria) dell’individuo.
Tali comportamenti coatti ed indotti possono essere della più svariata natura: Tossicodipendenze, tabagismo, pulsione incontrollata allo shopping, bulimia, anoressia, varie forme di autolesionismo fisico, comportamenti estremamente audaci ,fino al limite della incoscienza, potenzialmente mortali , ecc..
Le guerre da chiunque decise (ammesso che si possa parlare di decisioni) sono il trionfo dei complessi di castrazione di massa che inverano in forma massiccia la spinta distruttiva ed autodistruttiva di quei complessi.
Le motivazioni delle guerre sono quasi sempre solo un patetico paravento razionale che nasconde all’ego inconsapevole l’orrore distruttivo di quelle coazioni a ripetere (*).
La lenta e progressiva distruzione dell’ambiente naturale e la conseguente progressiva eliminazione di varie forme di vita animali e vegetali dal pianeta è ancora l’effetto sottile ed implacabile di comportamenti coatti di quel tipo orientati contro la vita.
(*) Ovviamente se uno viene attaccato deve difendersi. Occorre riconoscere prima e combattere energicamente dopo i semi delle ideologie e degli autoritarismi che inducono all’odio i quali prima o poi portano alla guerra (la storia deve servire in ciò di insegnamento) .
E questi semi prolificano anche nei sistemi democratici.