Premessa:Normalmente siamo convinti di osservare la realtà “che sta là fuori” e di osservarla appunto “da fuori”.
In realtà grazie ai sensi la coscienza “porta dentro di sè” una immagine a cinque dimensioni di quella realtà ed è grazie a questa immagine complessa che ora “sta anche dentro” che comprendiamo il senso della realtà “che ci sta davanti”.
Primo caso:
La mamma gatta con i suoi vari comportamenti adeguati alle varie occasioni fa si che essi vengano appresi dai suoi cuccioli.
Trattandosi di comportamenti istintivi essi suscitano e risvegliano nella psiche dei cuccioli le loro radici istintuali avviando così la loro crescita psichica, la crescita del loro piccolo “Sé”;
Secondo caso:
Il bambino/la bambina apprende dai comportamenti (e dal loro significato) dei suoi genitori e costruisce nella sua coscienza dei costrutti simili a quelli delle coscienze dei loro genitori.
Costrutti che lentamente si radicheranno nei loro inconsci.
Se questi costrutti lo consentiranno (cosa rara !) essi susciteranno e risveglieranno nell’inconscio dei bambini le loro radici istintuali avviando così la loro crescita psichica , la crescita del loro Sé.
In caso contrario quei costrutti avranno creato individui adulti di analoga configurazione psichica dei loro genitori;
Terzo caso:
Il rapporto dialettico tra analista e paziente , non guasta se sostenuto da un substrato affettivo, struttura in una parte della ampia coscienza consapevole dell’analista (vedi la premessa) dei costrutti simili a quelli della piccola coscienza del suo paziente .
Nel corso della terapia il Sé dell’analista contribuisce in sé stesso (ne sia egli consapevole o meno) a mutare questi costrutti (ed i sogni dell’analista rendono conto di questo processo) contribuendo perciò contestualmente a far mutare grazie alle nuove opzioni che l’analista offre e grazie all’ampliamento di coscienza che egli aiuta così a costruire , la piccola coscienza del paziente come inevitabile conseguenza emulativa.