Quale che sia stata il cumulo di esperienze vissute nella infanzia, le quali esperienze hanno costruito nella coscienza stessa una configurazione che determinerà l’individuo per tutta la sua vita , quel cumulo di esperienze è nella sostanza un insieme di informazioni cioè un insieme di conoscenze.

Conoscenze rispetto alle quali l’ego è del tutto inconsapevole.

Conoscenze che nel loro insieme configurano una credenza.

Ciò che la coscienza CREDE essere l’individuo.

Credenza di solito lontana o lontanissima da ciò che l’individuo realmente è.

Lontana o lontanissima dalla reale  conoscenza del suo essere , dalla reale conoscenza del suo Sé.

Il patrimonio di conoscenze acquisite consapevolmente dall’ego nel corso della sua esistenza sono cosa del tutto diversa da quell’insieme di conoscenza, da quella credenza.

Il gap tra ciò che la coscienza crede che sia l’individuo, tra il suo insieme di conoscenze (o se si preferisce di credenze inconsce) e la conoscenza di sé, la coscienza di sé, determina costantemente nell’individuo un bisogno intenso di conoscenza.

Bisogno che lo spinge dove le occasioni della sua vita lo spingono più o meno casualmente.

Quel bisogno porta perciò l’individuo inconscio ad essere talora totalmente disponibile pressoché ad ogni credenza mistica, ad ogni delirio parascientifico, ad ogni forma di credenza parapsicologica ,ad ogni ideologia salvifica, ad ogni più o meno delirante cultura pseudo alternativa.

La stessa conoscenza scientifica è frutto di quell’intenso bisogno.

Quel bisogno  frustrato di conoscenza induce spesso anche a formulare una teoria del complotto, teoria secondo la quale esistono forze misteriose che impediscono all’individuo di accedere alla “vera” conoscenza.

Non rendendosi conto che ciò che impedisce all’individuo di accedere alla conoscenza di sé sono solo le sue resistenze ,le sue paure, i suoi blocchi psichici, le sue schermature mentali, la sua incapacità di interpretare i propri sogni.

 

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