Se in un certo gruppo sociale si comincia a strutturare un certo comportamento deviante (corruzione, illegalità, assenteismo, ecc.) quando questo comportamento deviante comincia a diffondersi tenderà  a diventare sistemico e diventerà sempre più difficile contrastarlo e combatterlo.

Ciò dipende dal fatto che la coscienza umana ha una forte capacità emulativa inconscia la quale sospinge inconsapevolmente gli individui a massificarsi, a comportarsi come gli altri, ad imitare i comportamenti di massa.

Quando i comportamenti devianti  si diffondono e diventano sistemici essi non vengono più percepiti come devianti ma come comportamenti normali eticamente accettabili e quindi accettati.

Accade così che il crimine organizzato diventa elemento costitutivo di certi gruppi sociali , che l’illegalità diventa “normale”, che le varie forme di  razzismo e di esclusione sociale si diffondano diventando elemento strutturale di certi, più o meno ampi, gruppi sociali.

La sistematizzazione di comportamenti devianti fa scattare negli individui facenti parte di quel gruppo sociale una spinta compulsiva al gregarismo.

I comportamenti devianti sistemici si radicano così e si diffondono anche in quanto l’essere diventati sistemici produce nel sistema  forme inconsapevoli ed inconsce di resistenze al mutamento.

Forme di difesa che sottostanno rispetto ad ogni norma sociale di legalità, prevaricandola.

Questi meccanismi sociali che sono in realtà meccanismi psichici di massa rendono difficili l’emersione delle singolarità e delle individualità che tentano di differenziarsi da quelle forme di massificazione.

 

 

 

 

 

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