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Prendiamola alla  lontano.

Come diavolo facevano gli antichi greci a sapere della capacità del fegato di autorigenerarsi (Mito di Prometeo)?.

Si è mai pensato che “rubare il fuoco agli Dei per donarlo agli umani” sia una bella metafora (un altro modo di dire) di “acquisire intuitivamente la conoscenza di Sé” ?.*

Se qualche psicoanalista junghiano dovesse veder svolazzare sopra di sé delle aquile consiglierei,  per prudenza,  di farsi fare una bella visita al fegato.

Fegato e coscienza (l’uno organo fisico e l’altra organo psichico) hanno entrambi la capacità di autorigenerazione.

Ma non solo .

Il fegato policistico per esempio riduce la funzionalità epatica e molto assomiglia alla coscienza infestata dalle protesi del falso sé  le quali molto (moltissimo) riducono la funzionalità della coscienza.

Quella patologia del fegato riduce la capacità dello stesso di metabolizzare per esempio l’ammonio il quale si accumula nell’intestino.

E da quì genera effetti degenerativi nel sistema neuronale generando sintomi che molto assomigliano a quelli dell’Alzaimer.

In questi casi , come nel caso dello sciocco che guarda il dito che invece indica la luna, taluni neurologi guardano il cervello invece di guardare all’intestino ed al fegato.

Il virus dell’epatite di tipo C genera una infezione al fegato la quale trasforma lentamente le cellule epatiche in cellule fibrose le  quali, anche qui, riducono la funzionalità dell'organo.

Esattamente come un’altra infezione , questa di tipo psichico, la quale viene trasmessa alla coscienza infantile dalla corrispondente infezione psichica dell’ambito parentale.

Già nella primissima infanzia.

La trasformazione delle cellule epatiche sane in cellule fibrose assomiglia molto al tentativo del fegato di sottrarre preziose cellule epatiche alla infezione il che è un modo equivalente al buttar via l’acqua sporca insieme al bambino.

Insomma ce n’è abbastanza per capire  che il fegato , con sue talune patologie, è un organo fisico molto rappresentativo simbolicamente della coscienza (organo psichico) e delle sue patologie .

(*) Per inciso il mito di Prometeo ci dice chiaramente che acquisire la conoscenza intuitiva di sé (“rubare il fuoco agli Dei”) è faccenda né innocua né indolore.

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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