A volerla ridurre all’osso , alla ipotesi la più minimalista possibile, la psicoanalisi, la terapia analitica, è “solo” un trasferimento di informazioni dall’inconscio del paziente alla sua coscienza grazie alla mediazione di un analista cosciente e consapevole di sé e che abbia perciò ben sviluppato nella propria coscienza la sua funzione intuizione , la capacità cioè di comprendere i significati veicolati dai linguaggi simbolici.
Attraverso il dialogo terapeutico che si svolge ad una pluralità di livelli diversi, il transfert ed al controtransfert e le molte forme del dialogo a livello di realtà sensibile, quelle informazioni segregate , bloccate, cristallizzate nell’inconscio del paziente vanno gradualmente a mutare un coscienza altrettanto segregata , bloccata e cristallizzata.
Fino a riattivare un processo di crescita psichica, originariamente paralizzato, che da un certo punto in poi procederà naturalmente da solo senza più l’ausilio della terapia.
Tutti questi mutamenti rivoluzionari avvengono di solito nella totale inconsapevolezza dell’ego cosciente del paziente che alla fine di essi progressivamente avvertirà solo il miglioramento del proprio quadro sintomatologico.
Quello che dovrebbe stupire in questo lavoro sulla psiche dell’altro è appunto la totale inconsapevolezza del paziente rispetto ai mutamenti che avvengono nel suo inconscio e nella sua coscienza.
Tale totale inconsapevolezza richiama ancora una volta una vecchia ipotesi.
E cioè che negli animali con S.N.C. sviluppato, i quali siano dotati della funzione onirica, il processo di crescita psichica , lo sviluppo della coscienza del loro Sè, della loro reale natura, avviene in modo spontaneo e naturale aiutato da un imprinting infantile che agevola ed aiuta questo processo.
Certo può stupire il sostenere che i loro sogni comunichino a quelle coscienze con un linguaggio simbolico, del quale non conosciamo la natura, ed ancora di più che quelle coscienze siano istintivamente dotate della capacità di trasformare quei simboli in significati.
Tra l’altro è possibile , ma questa è una congettura, che i linguaggi simbolici siano i linguaggi universali della natura biologica e che siano la trasformazione a livello biologico di un linguaggio ben più profondo che è il linguaggio con il quale gli atomi e le molecole comunicano tra di loro trasferendo da un parte all’altra energia significante.