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In moltissimi individui della specie umana ciò non è avvenuto.
Ed in questo lavoro si spiega perché.
Oltre a quelle informazioni genetiche nell’inconscio dell’individuo ristagnano i significati delle esperienze dolorose vissute fin dalla infanzia (lì rimosse) e che hanno contribuito a quella dolorosa situazione patologica della psiche umana.
E siccome anche queste sono comuni nella sostanza (anche se diverse nella forma) a quegli esseri umani anche queste informazioni si rappresentano nei film che vediamo e che sentiamo perciò come nostri.
Io comprendo bene perché C.G. Jung ha parlato dell’inconscio collettivo.
Questa definizione è un modo sintetico (e non troppo ben spiegato) di definire tutte le suddette informazioni genetiche che riguardano la psiche umana e che sono memorizzate nei codici genetici individuali.
Che sono assolutamente individuali, anche se comuni e simili ma non collettivi, ad ogni individuo della stessa specie.
Per dirla semplice ciò che Jung definisce “inconscio collettivo” è l’insieme di quelle informazioni inconsce (che definiscono il Sé individuale) memorizzate nel codice genetico dell’individuo.
Inconsce in attesa di essere aiutate a trasferirsi nell’inconscio individuale e da lì ad essere rappresentate nei simboli onirici.
E poi infine ad essere trasformate in significati dalla funzione intuizione fino ad accedere finalmente nella coscienza individuale mutandola, arricchendola con la loro libido e trasformandola poco alla volta , insieme all’inconscio , in una psiche adulta.
E tutto ciò di solito avviene (quando avviene !) nella assoluta inconsapevolezza dell’ego che nemmeno immagina cosa è successo dentro la sua testa.
Così come di solito l’ego nulla sa del disastro psichico che ha subito dalle psiche dei propri inconsapevoli genitori i quali a loro volta quel disastro hanno subito dai rispettivi genitori e così via a risalire.
Ogni tanto però un nuovo (incosciente) Prometeo si stufa del suo infelice stato psichico , s’incazza di brutto, “ruba il fuoco agli dei” e capisce un sacco di cose di tutto l’ambaradam della psicoanalisi. *.
(*) O quanto meno crede di avere capito un sacco di cose .