Il sintomo quale che sia la sua gravità, quale che sia il disturbo che arreca è in primis il rilevatore di una qualche patologia mentale o fisica e di ciò in prima battuta si occupa la medicina (psichiatria o patologia medica che sia.).

Ma il sintomo (e la patologia sottostante) è soprattutto una rappresentazione, una immagine simbolica che chiede di essere interpretata cioè capita , compresa.

E di questo si occupa la psicoanalisi.

L’inconscio chiede di esprimersi attraverso la coscienza nell’uomo adulto.

Se ciò gli viene impedito fin dalla infanzia esso trova ogni linguaggio possibile per poter esprimere ciò che egli giustamente ritiene vitale per la sopravvivenza e la salute dell’individuo.

Linguaggio di solito inascoltato dall’individuo stesso.

E’ come se no complesso l’inconscio dicesse (meta dicesse) all’individuo : Ti sto creando  un “fastidio” (piccolo o grande che sia ) per cercare di farti capire che devi passare all’azione nei confronti di te stesso.

Devi passare ad una azione verso te stesso , azione che non è quella che ti suggerisce la logica ed il senso comune , ma, per il fatto stesso che il linguaggio con il quale ti sto parlando non è comprensibile dalla logica e dal senso comune , è azione diversa ,è azione che opera sul registro di una intelligenza diversa.

Senza quel “fastidio” l’individuo continuerebbe ad ignorare la vita che pulsa dentro di lui rimanendo indifferente ad un mondo che lo spinge nei modi che gli sono propri  in una direzione ben precisa: verso lo sviluppo di un processo di crescita psichica paralizzato e bloccato da fin troppo tempo.

Siamo tutti ben consci che una qualsiasi pastiglia è più rapida e di più immediato effetto.

Effetto tampone , effetto che rimanda il problema ad una sua futura e più grave manifestazione.

L’analisi dei contenuti dell’inconscio è il nuovo percorso evolutivo della evoluzione della specie umana.

Percorso contrastato e difficile che richiede l’accettazione del fatto (per taluni  forse sconvolgente) che per portare avanti quella analisi occorre mettere temporaneamente in un angolo l’adorata Logica (ma non la Ragione) e sviluppare in sé la capacità intuitiva, strumento basale per poter sviluppare quella analisi.

 

 

 

 

 

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