E’ una delle tante forme di odiosi razzismi contro una della tante diversità possibili.
L’omofobia in particolare scatena però il suo odio, e la sottostante paura che lo alimenta , verso l’omosessualità per diversi motivi.
Uno è ovviamente l’odio e la paura verso la diversità ed un altro motivo è potenziato dal fatto che quel tipo di diversità ha una sua componente sessuale.
L’omosessualità è una condizione comportamentale causato da una specifica condizione psichica .
Nessuno sceglie di essere omosessuale come nessuno sceglie di essere eterosessuale.
Si è omosessuale, così come si è eterosessuale, semplicemente perché verso ciascuno di questi comportamenti sessuali spinge la propria ineludibile condizione psichica.
Frutto sia per l’omosessuale come per l’eterosessuale di una specifica condizione dell’ambiente parentale infantile che ha strutturato nel corso dell’imprinting quella particolare condizione psichica che spinge nel corso dell’adattamento all’ambiente eterno verso quegli specifici comportamenti sessuali.
Solo convenzionalmente si definisce “normale” la condizione di eterosessualità (la quale ha invece una quantità pressoché infinita di devianze possibili) così come convenzionalmente si definisce “anormale” la condizione di omosessualità.
L’omosessuale, l’individuo cioè che esperisce comportamenti sessuali che sono propri del genere opposto al quale egli appartiene, incarna un simbolo potente quello dell’ermafrodita (o androgino che dir si voglia).
Uno dei simboli classici cioè della condizione di indifferenziazione nella quale coppie di opposti (nello specifico il principio maschile ed il principio femminile) coabitano prima della loro differenziazione nella coscienza .
In senso generale i simboli di indifferenziazione rappresentano comunque l’inconscio ed i suoi contenuti per cui l’omofobia è “solo” una delle tante forme di pseudoideologia che riveste, nell’individuo dissociato, di patetica razionalità l’odio e la paura per sé stesso, per i contenuti del proprio inconscio , per l’inconscio stesso.
Teoricamente in psicoanalisi la definizione di normalità dovrebbe essere applicata solo a quelle condizioni psichiche che garantiscano un buon livello della qualità della propria vita, della propria sessualità, dei propri sentimenti, delle proprie emozioni.
Mentre dovrebbe essere considerata patologica quella condizione psichica che renda impossibile, sia a livello mentale che a livello fisico, quella tipologia di esistenza.