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Dice un sogno:”Due figure esili ed altissime , quasi due grossi steli, sono in precario equilibrio sul davanzale  di una altissima finestra che dà sul vuoto. Rischiano ondeggiando, data la loro altezza,  di  precipitare nel nulla. Uno che crede di vedere in una delle due figure una sua vecchia zia cieca cerca di afferrarne il gambo vicino alla davanzale per cercare di piegare all’indietro la figura ondeggiante ed impedirgli dal cadere in avanti.”.

Il sogno rappresenta una coscienza percettiva con  le due funzioni superiori (la funzione percettiva e la funzione razionale)  molto sviluppate e completamente dissociate ed in una condizione di precario equilibrio psichico. Il Sé del soggetto cerca come può di porvi rimedio relativamente alla funzione percezione.

La coscienza umana potrebbe prefigurarsi, in modo figurativo, come due emisferi sovrapposti.

L’emisfero superiore (la coscienza percettiva) il quale raggruppa i cinque sensi , le due funzioni superiori e le informazioni di realtà, è rivolto verso la realtà sensibile.

L’emisfero inferiore (la coscienza cognitiva), il quale raggruppa  le due funzioni inferiori (funzione intuizione e funzione sentimento)  , la coscienza del Sè con i relativi significati nonché i collegamenti con il patrimonio istintuale dell’inconscio,  è invece rivolto verso quest’ultimo.

L’emisfero superiore assume in sé emulativamente la stessa configurazione  dell’emisfero inferiore.

Rappresentazione solo figurativa ed  immaginaria della coscienza del Sé la cui ubicazione nella toponomastica del cervello è affare da neurologi.

 


 

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