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Il primo, personaggio immaginario (nella Divina Commedia), frutto della creatività di Dante.

La seconda, donna amata e mitizzata.

Il primo simbolo del Sè di Dante , rappresentato in Virgilio, che lo guida nella esplorazione del luogo dove il suo Sè soffre le peggiori pene dell'inferno, la segregazione eterna nel codice genetico, (l'Inferno appunto).

Dopo lo guida nel Purgatorio (l'inconscio) ed infine nella coscienza del Sè (il Paradiso).

Interessante sarebbe analizzare la struttura "dei luoghi" immaginata da Dante in ogni Canto e ciò qualcosa potrebbe farci capire sulla struttura dei “luoghi” in essi simbolicamente rappresentati.

Nonché della struttura della coscienza dello stesso Dante.

Poi c'è Beatrice la donna amata,sognata, immaginata, vagheggiata e FORSE, in modo angelico, desiderata.

Il simbolo vivente della coscienza del Sè del Dante stesso.

Questo simbolo vivente nella figura di Beatrice e quindi umanissimo, si affianca, e non a caso, all'altro simbolo descritto nella Commedia: Il Paradiso appunto.

Il sacro ed il profano uniti e riuniti insieme nella stessa narrazione simbolica, creativa e di vita.

                            .                                              (scritto il 30/6/24)

 

 

 

 

 

 


 

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