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Si può immaginare, un giorno dopo l'altro, lo sforzo di ogni cervello infantile in progressiva formazione nel tentare di compensare, come può, i danni e le ferite che, giorno dopo giorno, l'imprinting infantile infligge, con le sue false informazioni sul Sé e sulla coscienza dell'individuo.
Per riuscire, quel cervello, a costruire l'adattamento possibile alla situazione data, talora tragica.
Uno sforzo che sottrae enormi quantità di energie per esempio al normale apprendimento scolastico (quando non rende odioso anche quel piccolo sforzo socialmente necessario).
Tutto ciò si può immaginare in base a ciò che succede dopo che si è preso coscienza di sè.
Dopo quella presa di coscienza il continuo flusso di intuizioni (delle quali questo lavoro è cronaca) di quello sforzo di adattamento (ed in questo caso di RI-adattamento) è rappresentazione.
Un continuo flusso di intuizioni il quale "insegna" alla coscienza, che le riceve (e che l'ego percepisce e riferisce), le sue, prima sconosciute, potenzialità.
Un lungo periodo di apprendimento, non più sotto il segno dalla follia dell'imprinting, ma sotto il segno del proprio Sé finalmente liberato.
Un periodo di apprendimento facile e gratificante se non foss'altro per l'afflusso di quel quid di libido che ogni intuizione porta con se nella coscienza.
(scritto il 11/9/23)