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Ovvero: La valvola di coperta e la valvola di sentina.
La coscienza cognitiva, la quale grazie ai sogni prende cognizione dei significati istintuali del Sé, regola la propria capacità di acquisizione di questi contenuti sulla base di quella difesa della coscienza percettiva.
Se la difesa , per comodità di espressione chiamiamola “valvola uno” , della coscienza percettiva è inesistente (è totalmente “aperta”) la difesa della coscienza cognitiva nei confronti dei contenuti istintuali dell’inconscio (la valvola due) sarà completamente chiusa.
Lo stato di questo meccanismo di tipo compensativo determinerà lo stato complessivo della coscienza dell’individuo.
Nel caso esemplificato si strutturerà in quella coscienza un complesso di castrazione mentre negli altri casi , diciamo così intermedi , si determineranno condizioni dissociative di minore o maggiore gravità.
Se l’ambiente parentale è composto da individui psichicamente adulti le coscienze dei nuovi venuti struttureranno difese efficaci nei confronti degli imputs condizionanti di realtà e contribuiranno inoltre a sviluppare in sé stesse la loro funzione intuizione.
Contemporaneamente e complementariamente la coscienza cognitiva dei nuovi venuti assumerà una condizione di “apertura” nei confronti dei contenuti istintuali dell’inconscio sviluppando quindi , grazie ai significati veicolati dai sogni, una normale crescita psichica.
Esattamente come accade per qualsiasi altro animale dotato di un sistema nervoso centrale sviluppato.
L’individuo la cui coscienza fosse totalmente “aperta” nei confronti della realtà sensibile (e quindi del tutto “chiusa” nei confronti della sua reale natura, del suo Sé) è un individuo “tutto fuori” (una mia amica direbbe “fuori come un balcone”), sarebbe un individuo “umano troppo umano” esposto a tutte le allucinazioni fantasmatiche ed ai più svariati deliri.
Tutto “sociale” e poco umano, tutto realtà sensibile e nulla di sé stesso.